Aridaje. Sono di nuovo fermi i lavori al surrogato del monumento ai Mille di Marsala. La storia continua, e si è perso il conto di tutte le volte che i lavori si sono bloccati e ripresi. Il problema è sempre quello: il Comune non riesce a pagare alla ditta di costruzioni gli stati di avanzamento dei lavori. E tutto ciò per il patto di stabilità che non consente pagamenti extra agli enti locali. Il progetto del surrogato del monumento ai Mille insiste ormai da parecchi anni e mira rifare semplicemente il look al catafalco in cemento armato che fa bella mostra di sé sul lungomare di Marsala. Quel catafalco è stato cominciato negli anni 80 e quello che si voleva costruire era un gran monumento secondo il progetto dell’architetto Mongiovì degli anni ’60. Poi il monumento venne dichiarato abusivo. “Non si può più innalzare l’opera” . Allora nel 2007 venne fatta una gara di idee e vinse il progetto più economico, da 4 milioni di euro, dell’architetto catanese Ottavio Abramo. Adesso quello che si sta tentando di costruire è appena il primo stralcio del progetto più volte rimaneggiato. I lavori sono cominciati nel 2011 con la ditta R3 Costruzioni di Acireale. Si tratta di coprire la struttura esistente e di farne una terrazza coktail. Al momento siamo ad un punto morto, il surrogato è sempre in stato di abbandono vedendolo dall’esterno. Qualche mese fa i lavori sono ripresi, dopo oltre un anno di stop, grazie allo sblocco dei pagamenti per una tranche del credito vantato dalla ditta. Si sono sistemati gli impianti, ripulito dalla sporcizia che nel frattempo chi andava a bivaccare e a drogarsi produceva. Perché le recinzioni non danno protezione alla struttura e tutti possono entrare e uscire quando vogliono. In tutto ciò sono stati montati i pannelli in corten in cui sono incisi i nomi nei 1089 garibaldini dell’epopea. Ma molti di questi nomi non sono leggibili, alcuni nascosti dalla scala e molte critiche ha suscitato. Chissà adesso quando riprenderanno i lavori. In sostanza il motivo è lo stesso di due anni fa, quando l’azienda vantava un credito di 240 mila euro e sospese i lavori. In tutto ciò si aspetta ancora il finanziamento promesso nel 2010 nell’ambito dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’unità d’Italia. Finanziamento da 1 milione di euro promesso dall’allora governo Berlusconi. In questi giorni pare che il sindaco Adamo e l’assessore Musillami abbiano richiesto al governo il finanziamento dell’opera presentando il progetto completo.