Il circolo Legambiente Marsala Petrosino, per la campagna Salvalarte, promuove il Complesso monumentale di Santa Maria della Grotta, adottato simbolicamente circa un anno fa. Il 23 novembre sarà attuato un sit-in, grazie alla collaborazione della direttrice del parco archeologico, Marisa Famà e sarà possibile visitare il sito con una guida esperta. La manifestazione è stata voluta per rendere onore alla vasta area di S. Maria della Grotta. In epoca punica e poi romana, fino al II sec. a. C., faceva parte della necropoli di Lilibeo, come documentano le numerose tombe ipogeiche a pozzo verticale, a fossa rettangolare o quadrangolare, utilizzate per inumazioni e incinerazioni dentro anfore, scavate nella roccia a varie profondità nel piano che in seguito sarebbe diventato il sagrato superiore della Chiesa di Santa Maria della Grotta.
La fase edilizia e monumentale più rilevante risale al XVIII secolo, quando i padri Gesuiti affidarono il progetto di rifacimento all'architetto trapanese Giovan Biagio Amico. Santa Maria della Grotta, così emblematica per la storia della città da divenire il simbolo della Universitas marsalese, raffigurata, con l'immagine della Vergine Maria con il Bambino Gesù, non si è salvata da un progressivo degrado, iniziato con i crolli causati dal terremoto del 1968 e che i restauri della volta e della cupola negli anni Novanta hanno solo in parte mitigato. Si attende ora un programma complessivo di restauro.