“Chiederemo l’intervento finanziario della Protezione Civile per sviluppare un progetto di massima sul territorio, a partire dai siti più a rischio”. È questa la linea dell’Amministrazione Adamo, a conclusione del summit - presieduto dal vice sindaco Antonio Vinci - che si è tanuto ieri mattina al Comune di Marsala per fare il punto della situazione riguardo la voragine che si è aperta in contrada Amabilina. Erano presenti all’incontro l’assessore Benny Musillami, i dirigenti Gianfranco D’Orazio e Francesco Patti, il segretario generale Bernardo Triolo e il capo di gabinetto Antonia Zerilli. Che Marsala abbia dei grossi problemi idrogeologici è risaputo e la situazione non è mai stata sottovalutata. Ora, però, taluni interventi non sono più rinviabili ed occorre partire dagli studi tecnici di cui si è in possesso. Dal 2007, infatti, il Comune è dotato del PAI - il piano di assetto idrogeologico - che individua nel territorio le zone a rischio: come quella oggetto del cedimento, catalogata nelle tavole tecniche come “sito di attenzione”. Ci sono forti vincoli per chi vuole costruire o impiantare un’azienda nelle aree segnalate, ma ovviamente questo vale per gli insediamenti futuri. Insomme, non c'è retroattività. Infatti, per quanto è già stato realizzato nelle zone a rischio – e la stragrande maggioranza è di proprietà privata, tiene a sottolineare il Comune – la situazione è molto delicata. Da qui la decisione dell’Amministrazione Adamo di “coinvolgere nel progetto i geologi e gli speleologi di Marsala, profondi conoscitori del territorio, per stilare una lista delle priorità e le aree più a rischio”. Il tavolo tecnico, convocato per la prossima settimana, è pertanto chiamato a redigere il progetto che, successivamente, sarà presentato – con procedura d’urgenza - al competente Ministero per i finanziamenti necessari a indagini, monitoraggi e interventi.