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24/11/2013 07:00:00

L'Amministrazione Adamo affitta i locali di San Pietro. Ecco il bando

Arriverà almeno questa volta qualche richiesta? O sarà l’ennesimo flop? L’amministrazione Adamo ha pubblicato il bando per dare in concessione alcuni locali del Complesso Monumentale San Pietro a Marsala.
La giunta guidata dal sindaco Giulia Adamo - come avevamo anticipato - ha deciso di dare in concessione alcuni locali del prestigioso complesso, nel centro storico di Marsala. Locali sostanzialmente vuoti, in cui al momento non c’è nessuna attività. Pochi giorni fa è stato pubblicato il bando (che potete scaricare cliccando qui)  in cui si delineano alcuni aspetti fondamentali per la concessione. Intanto l’intenzione è di dare in concessione: un vano al piano terra con annesso ripostiglio e disimpegno, e quattro vani al primo piano, oltre corridoi, hall, sala multimediale arredata e servizi sanitari da utilizzare in comune con l’Amministrazione. Nell’avviso pubblico viene stabilito che chi prenderà in concessione i locali dovrà destinarli per attività culturali o sociali, e quindi essere compatibili con la struttura. Nella delibera di giunta del 31 ottobre veniva anche prevista la concessione a soggetti “con scopo di lucro”. La concessione durerà sei anni, potrà essere rinnovata ma non sono previsti subaffitti o giochetti di questo genere. I locali vengono affittati. Dopo la brutta figura fatta con il locale nell’atrio del palazzo comunale, l’Amministrazione Adamo ha deciso di stabilire un prezzo. Quest’estate la Smea, che si occupa di noleggio di bici elettriche, aveva ottenuto la concessione di uno spazio nella Casa dei Cittadini. Il che ha suscitato molte polemiche in città. Perchè non c’è stato un bando con cui il Comune avrebbe potuto dire che c’erano questi locali vuoti (come sta facendo adesso). Perchè la concessione aveva un costo irrisorio, ossia il suolo pubblico, rispetto a un normale canone d’affitto. E perchè la ditta è vicina all’amministrazione visto che socio fondatore della Smea fino a qualche anno fa era l’assessore Benny Musillami. Adesso c’è avviso pubblico e bando. Il bando stabilisce che chi vuole i locali deve fare delle offerte. E queste offerte, al rialzo ovviamente, partono da una base d’asta di 8.018,17 euro. Ma non per forza. Perché, come stabilisce lo stesso bando “il canone di concessione dovuto dal concessionario aggiudicatario al Comune di Marsala potrà essere sostituito, parzialmente o totalmente, con iniziative sociali e/o culturali da concordarsi con l’Amministrazione Comunale”. Restano poi a carico del concessionario le spese per la manutenzione orddiinaria dei locali, e le spese di pulizia, acqua, energia elettrica e utenza telefonica. Le condizioni per la concessione sono: utilizzare i locali solo per le finalità per cui è stata ottenuta la concessione, segnalare tempestivamente al Comune eventuali danni ai locali, non trasformare i locali abbattendo pareti o facendo altri lavori (anche di miglioramento), tenere un comportamento consono nel rispetto dell’immagine della struttura, essere reperibili, avere materiale sanitario e di primo soccorso. Infine bisogna stipulare apposita polizza fidejussoria anche annuale e per tutta la durata del contratto d’importo pari a 516. 457 euro per “responsabilità civile verso terzi”. Non finisce qui. Perché bisogna stipulare un’altra fidejussione da 250 mila euro a favore del Comune per danni, non imputabili a normale usura, arrecati alla struttura, agli impianti, agli arredi, e alle attrezzature. I locali infine verranno concessi, in base all’offerta economica, ma non solo. Anche, e soprattutto, in base al progetto di utilizzo dei locali. Insomma sembra che sia stato fatto tutto nei minimi particolari, a differenza del locale nell’atrio comunale. Nei minimi particolari era stato fatto anche in occasione degli spazi per i chioschi da concedere ai giovani marsalesi, iniziativa annunciata con tanto di conferenza stampa per debellare la disoccupazione giovanile in città. Su sei spazi che si volevano affidare era arrivata soltanto una richiesta, una, per quello alla Villa Cavallotti. Un vero flop. E il chiosco non è mai entrato in funzione.