11.30 - Riprendono questa mattina, in seduta di prosecuzione, dopo che ieri sera alle 20.30 è venuto meno il numero legale (14 consiglieri presenti su 30) dopo un ampio dibattito sul regolamento della Tares, i lavori del Consiglio Comunale di Marsala, che si era già riunito nella mattinata ed aveva “aggiornato” la seduta alle ore 16 del pomeriggio.
Ieri pomeriggio, presenti in aula il vicesindaco Antonio Vinci, titolare della delega al Bilancio, e gli assessori alle Attività Produttive Oreste Alagna ed al Turismo Patrizia Montalto, il massimo consesso cittadino, dopo una dettagliata relazione dell’assessore Alagna sulle principali voci del bilancio 2013 del Settore Attività Produttive, ha “incardinato” il punto al n. 3 dell’ordine del giorno relativo al Regolamento per la disciplina del Tributo Comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES).
L’assessore al Bilancio Antonio Vinci, illustrando i punti sul Regolamento Tares predisposto dalla giunta e portato ora all’esame e all’approvazione del Consiglio, ha sottolineato come il regolamento in questione si richiama alla normativa nazionale e deve prevedere entrate, secondo precisi parametri e coefficienti appositamente modulati ed elaborati dagli uffici finanziari, per coprire per intero i costi del servizio di raccolta dei rifiuti, che a Marsala ammontano a circa 15 milioni di euro. In linee generali, l’assessore Vinci ha affermato che la Tares sarà caricata, a Marsala, per il 75 per cento sulle utenze domestiche e per il 25 per cento sulle utenze commerciali, mentre la precedente Tarsu prevedeva, ad esempio, 67% e 33%.
L’assessore Vinci ha aggiunto e sottolineato che la base dei costi è cambiata ed aumentata in quanto, mentre nella Tarsu si toglievano le spese per lo spazzamento e per la gestione integrata (pulizia spiagge, ecc.), adesso tutto il “sistema rifiuti” si deve sostenere e finanziare per intero con la Tares, che prevede due componenti: uno fisso (in base ai metri quadrati dell’abitazione), l’altro variabile in base al nucleo familiare. E a proposito di composizione dei nuclei familiari, Vinci ha rimarcato che a Marsala oggi la situazione è la seguente: 18,6% di famiglie con un solo componente; 24.5% con due componenti; 18,9% con 3 componenti; 19% con 4 compoenti, 4,2% con 5 componenti; ed infine 1% con 6 componenti.
Numerosi gli interventi dei consiglieri, tra i quali Pino Milazzo, Augugliaro, Galdolfo, Di Girolamo, Saladino. In particolare, Milazzo ha sottolineato che, con questi criteri, una famiglia media di tre-quattro persone vedrà raddoppiata la Tares rispetto alla vecchia Tarsu ed ha auspicato più agevolazioni in favore dei disabili.
Antonio Augugliaro ha proposto di “colpire” le cosiddette case di lusso e di particolare pregio.
Michele Gandolfo, invece, ha sottolineato come Germania e Belgio “acquistano” i rifiuti, mentre in Italia (e qui a Marsala) ci si indebita per raccoglierli e smaltirli e si tartassano i cittadini con la Tares per ricavarne i costi del servizio. Dà lettura di una articolo di giornale di come hanno operato di recente al Comune di Bari, dove sono stati previsti sconti particolari per quanti effettuano la differenziata. “Il vero problema –ha concluso Gandolfo- è che a noi la “differenziata”, cioè raccogliere vetro, carta e plastica, costa lo stesso un occhio della testa e che il contratto con Aimeri prevede spese assurde e va assolutamente rivisto (2 milioni di euro per lo spazzamento, un milione di euro per raccogliere vetro e metallo, un milione di euro per servizio riscossione Tassa Rifiuti, mentre prima il servizio veniva effettuato in house, e via di seguito)”.
Infine, Salvatore Di Girolamo è tornato sui 18 mezzi comunali ceduti all’Aimeri al costo di mille euro cadauno, mentre Gregorio Saladino ha auspicato una rescissione del contratto, invitando intanto l’Amministrazione Comunale ad istituire tante “isole ecologiche” nel territorio per consentire ai cittadini che effettuano la differenziata di avere poi un “bonus” da poter detrarre sull’importo Tares da versare al Comune.
7.00 - Arriva, ma non ufficialmente, il bilancio in consiglio comunale a Marsala. Nel senso che i consiglieri hanno cominciato a dare un’occhiata allo schema pubblicato sull’albo pretorio online del sito del Comune. Schema di bilancio approvato dalla giunta guidata dal sindaco Giulia Adamo a pochi giorni dalla scadenza del termine. Il bilancio per legge dovrà essere approvato entro il 30 novembre, ma la scadenza è elastica, si può ritardare qualche giorno, l’importante è che entro quella data lo si cominci a discutere. Nel frattempo i consiglieri comunali devono approvare tutti gli atti propedeutici al bilancio. Come le modifiche delle aliquote Imu relativamente ad alcune categorie di immobili per l’anno 2013. Su questo punto diversi consiglieri comunali hanno chiesto di esentare dal pagamento della seconda rata dell’Imu le case date in comodato d’uso gratuito dai proprietari ai figli, così come approvato dalla Camera dei Deputati in data 15 ottobre 2013.
Tra le cose da approvare c’è la tariffa della Tares, la nuova imposta sui rifiuti che sarà tutta, per intero, a carico dei Comuni. Già qualche mese fa l’amministrazione aveva deciso di non modificare, per quest’anno le tariffe. Significa che anche se si cambia metodo, anche se si cambia nome (la Tares sostituisce la Tarsu), l’importo che i cittadini pagheranno dovrebbe essere uguale a quello dello scorso anno. In sostanza la nuova tassa verrà corrisposta interamente, al 100%, dal Comune, ossia dai cittadini.
Da lunedì in consiglio comunale è cominciato un lento avvicinamento alla trattazione vera e propria del bilancio. Bilancio su cui, come ha spiegato lo stesso presidente della Commissione Bilancio Nicola Fici, i consiglieri comunali hanno praticamente zero margini di manovra. “Ci troviamo a votare un bilancio senza, in pratica, discuterlo per come dovremmo. In questo modo viene meno la funzione, il compito, principale del consiglio comunale che è quello di ragionare sullo strumento finanziario, e poi votarlo”. Pochi margini di manovra, perchè ci sono minori entrate dallo Stato e dalla Regione, perchè i Comuni vengono lasciati soli a rimpinguare le casse, perchè c’è il patto di stabilità che non permette investimenti. E anche perchè è un bilancio che arriva a pochi giorni dalla scadenza. Sono diversi i consiglieri comunali che da settimane chiedevano, alla Giunta Adamo e al Vicesindaco e Assessore al Bilancio Antonio Vinci, la trasmissione in consiglio comunale del documento.
Ieri mattina la seduta si è aperta con l’intervento di Michele Gandolfo, consigliere comunale e presidente della commissione d’inchiesta sull’Ato Tp1. E proprio su vicende Ato, Aimeri, e dintorni Gandolfo ha preso la parola. Nel bilancio verrebbero contabilizzati - sintetizzando l’interrogazione - due milioni di euro derivati dalle penalità che la scorsa amministrazione aveva chiesto all’Aimeri ambiente come “sanzione” per disservizi vari. Questi due milioni di euro sono stati accreditati dall’Ato a favore del Comune di Marsala. Alla quantificazione delle penali, già tempo fa l’Aimeri, che non naviga in buone acque, si è opposta, aprendo un contenzioso con l’Ato, calcolando che l’eventuale danno per disservizi sulla raccolta rifiuti e affini sarebbe soltanto di 46 mila euro. “Il rischio concreto - dice Gandolfo - è che l’Aimeri vincerà questo contenzioso e noi avremo un buco di bilancio da 2 milioni di euro”. Sulla questione sollevata dal consigliere Psi sono intervenuti diversi consiglieri comunali. Il presidente Enzo Sturiano ha detto che la questione si deve approfondire ma ha sottolineato che il Comune di Marsala fino ad oggi non è debitore. “L’Ato ha emesso la nota di accredito e di questo è stato tenuto conto. Se il Comune venisse condannato allora saremo debitori”. Tutti i consiglieri in sostanza vogliono vederci chiaro e vogliono capire come vengono spesi i 15 milioni di euro l’anno per la raccolta rifiuti. Cosa che la commissione d’inchiesta non è riuscita a scoprire, tant’è che nella relazione viene detto che si è lavorato con documentazione incompleta. “Abbiamo capito che i costi sono aumentati dal 2006 ad oggi - commenta Fici - non abbiamo capito perchè”. E per capirne il perchè pare che si sia d’accordo, un po’ tutti, a prorogare il lavoro della commissione. Da Vito Umile, a Sturiano, a Galfano, a Di Girolamo. Anche Ginetta Ingrassia vuole capire come vengono spesi questi soldi ma bisogna avere tra le mani tutte le carte, anche se quelle esaminate, critica la consigliera di maggioranza che ha fatto parte della commissione, “non sono state lette bene da chi ha firmato la relazione”.
Venendo al bilancio tutti gli allegati alla bozza sono stati pubblicati, dopo l’approvazione della giunta, sul sito del comune di Marsala. Nella relazione illustrativa, il dirigente Nicola Fiocca sottolinea che il bilancio di previsione 2013 è condizionato dai minori trasferimenti da parte dello Stato e della Regione e dai lacci dovuti alla Patto di Stabilità.
Un bilancio da 119.461.305,82 euro. “In sede di previsione delle entrate di Bilancio - si legge nella relazione - , si è tenuto conto della soppressione dei trasferimenti erariali ordinari. Questi ultimi sono stati fiscalizzati per confluire nel Fondo di solidarietà comunale iscritto nella categoria dei tributi speciali delle entrate tributarie. Permangono, pertanto, unicamente i contributi sviluppo investimenti, nell’importo e per la durata residua di ammortamento dei mutui contratti dall’ente negli anni ante 2006 , il ristoro dell’IMU 1^ casa ed immobili comunali ed altri trasferimenti “minori” che si riferiscono a piccoli contributi finalizzati per interventi specifici (cinque per mil le gettito irpef, rimborso oneri personale in permesso sindacale , ecc.”. Tagli che influiscono sulle casse comunali. Il Comune di Marsala, a fronte dei 10 milioni di euro dell’Imposta Municipale Propria, riceverà invece 5,5 milioni di euro, con un taglio di circa 15 milioni di euro per gli anno 2010-2013. Tagli derivati dalla spending review del vecchio governo Monti. I tagli ai trasferimenti regionali per gli anni 2011-2013 sono invece di 4 milioni di euro. “Pertanto, l’Amministrazione Comunale - si legge nella relazione - ha intrapreso fin dal suo insediamento una revisione della spesa, (drastica riduzione dei fitti passivi, revisione della spesa di approvvigionamento energetico, controllo, monitoraggio e miglioramento del servizio di raccolta dei rifiuti, etc), al fine di ridurre al minimo gli incrementi delle tasse e delle imposte. Pertanto dopo l’introduzione dell’IMU nel 2012, obbligatoria per Legge, l’incrementando la sola aliquota ad altri fabbricati di 0,2 punti percentuali (con esclusione dei terreni agricoli) e l’aliquota dell’addizionale IRPEF da 0,3% a 0,6%, introducendo una fascia di esenzione fino a 8.000€ di reddito individuale, si è dovuta adeguare alle previsioni di Legge proponendo, nel 2013, la sostituzione della tarsu con il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (tares), che prevede la copertura integrale dei costi del sistema integrato dei rifiuti. Ed incrementando di 0,1% la sola aliquota delle seconde dell’IMU”. L’aumento di queste tasse però non basta all’amministrazione a portare il bilancio in pareggio dopo i tagli dei trasferimenti statali e regionali.
Per colmare lo squilibrio, quantificato in 3.453.744,66, è stato utilizzato.
1. € 1.000.000,00 di entrate per oneri di urbanizzazione (cd. Bucalossi) ammontanti nel loro complesso ad € 2.650.000,00;
2. € 1.940.000,00 dei trasferimenti regionali per investimenti nel rispetto dell’art. 15 c. 6 della L.R. 9/2013 destinati alla copertura della quota capitale delle rate di mutuo;
3. .€ 583.744,66 di avanzo di amministrazione destinato alla spesa corrente per la copertura parziale dei debiti fuori bilancio riconosciuti ed in corso di riconoscimento.
A sinistra il quadro generale.
Vengono evidenziati poi, tra le altre cose, che per la raccolta e smaltimento rifiuti il piano di spesa è esattamente di 15.404.509,37 tutto finanziato attraverso la Tares. Il servizio idrico integrato costa invece 4.468.500,17. La spesa corrente di circa 72 milioni di euro è in percentuale divisa in questo modo: spese del personale 29,18%; acquisto di beni di consumo 0,19%; prestazioni di servizio 43,40%; utilizzo dei beni di terzi 1,00%; trasferimenti 12,68%; gli interessi passivi e oneri diversi 3,25%; imposte e tasse 1,31%; oneri straordinari della gestione corrente 8,35%; Fondo svalutazione crediti 0,33%; Fondo di riserva 0,31%.
Questo a grandi linee il bilancio 2013 che è stato abbozzato e che il consiglio comunale dovrà approvare. Qui è possibile scaricare la relazione.