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09/12/2013 07:05:00

Le dimissioni di Pippo Sparla e il doppio gioco del sindaco Adamo

Colpo di scena nella vicenda legata al consulente gratuito del comune di Marsala Pippo Sparla. Il sindaco Giulia Adamo torna indietro, cambia idea e respinge le dimissioni di Sparla. Sabato, poco prima di andare a tagliare il nastro dei mercatini di Natale, il sindaco ha inviato una nota dicendo che non accetta le dimissioni di Sparla, consulente a titolo gratuito in materia di semplificazione burocratica e presidente dell’istituzione Marsala Schola. E tutto ciò dopo oltre un mese dal fattaccio, ossia dalle dimissioni dalle cariche di Sparla avvenute dopo la presa di posizione di Libera circa il passato del consulente.
 

Sparla infatti, come documentano diverse fonti, è risultato essere iscritto alla loggia segreta Iside 2 negli anni ’80 a Trapani. Inoltre il consulente esterno del sindaco nei primi anni 2000 patteggiò una condanna sul falso su una delibera nella gestione degli asili nido a Trapani, nell’inchiesta che portò all’arresto e poi all’assoluzione, tra gli altri, anche dell’allora sindaco di Trapani Laudicina.
Con una lettera inviata al sindaco Adamo, Libera aveva chiesto chiarimenti sul caso Sparla e sull’opportunità di affidare incarichi così importanti a persone con trascorsi giudiziari non indifferenti.


“Al di là di qualsiasi valutazione sulle competenze di Filippo Sparla, - scriveva il coordinatore di Libera Salvatore Inguì - sulle sue qualità umane e sul suo operato, il coordinamento provinciale di Libera ritiene - qualora le informazioni riportate risultassero essere veritiere - la sua presenza non compatibile con la vita amministrativa di un Comune, che ha la necessità di avvalersi di dirigenti, funzionari e collaboratori lontani da qualsiasi sospetto e in grado di garantire la massima trasparenza e un’incontestabile adesione al principio di legalità. Per tali ragioni questo coordinamento chiede al sindaco di Marsala di voler chiarire la posizione del Dott. Sparla e di voler eventualmente procedere a revoca dell’incarico affidatogli”.

 

Poi Sparla si dimise con Giulia Adamo che difendeva a tutto campo il suo consulente: "E' stato attaccato dai poteri forti perchè è ompetente". Adamo alla fine fu costretta ad ingoiare il rospo pur di avere la sua passerella. Infatti erano i giorni in cui si stava organizzando il Festival dei Beni Confiscati a Marsala. E il sindaco Adamo non poteva rinunciare a questa occasione. Anche perché Libera aveva praticamente condizionato la sua partecipazione al chiarimento della situazione di Sparla. Il sindaco ci resta male dalle dimissioni e scrive tutta una lettera di risposta a Libera in cui elenca tutti i meriti e l’utilità di Sparla all’interno del Comune. Sull’inchiesta della loggia Iside 2 il sindaco scrive, poi che era stato prosciolto. E sul patteggiamento ricorda che gli altri imputati sono stati poi assolti. Ma, in punta di diritto, il patteggiamento, dimenticava, (e dimentica ancora adesso Adamo) equivale ad una ammissione di colpevolezza. A parte questo Giulia Adamo prima accetta le dimissioni, accontentando Libera, e adesso torna indietro. Il doppio gioco di Giulia Adamo che ha illuso l’associazione antimafia. E la lettera in cui annuncia il cambio di rotta è indirizzata proprio al coordinatore provinciale dell’associazione antimafia, Salvatore Inguì.
 

Qui la nota del sindaco Adamo.
Un paio di mesi addietro, la S.S., nella qualità di coordinatore provinciale dell’Associazione Libera, mi chiedeva di valutare l’opportunità dell’Amministrazione Comunale di continuare ad avvalersi, sia pure a titolo completamente gratuito, della collaborazione quale Presidente del CdA di Marsala Schola e di Consulente per la Semplificazione Amministrativa del dottor Filippo Sparla che, negli Anni ’80, era stato sfiorato da un’inchiesta della Procura della Repubblica di Trapani e poi prosciolto dal Giudice Istruttore da ogni ipotesi accusatoria.
Con grande senso di responsabilità, lo stesso dottor Sparla, nell’ottobre scorso, indirizzava alla scrivente una nota in cui chiariva, con dovizia di particolari, la sua totale estraneità ai fatti a suo tempo contestatigli, lasciandomi ogni determinazione in merito all’accettazione delle sue dimissioni.
Da allora, ho approfondito in tutti i modi e con tutti i mezzi a disposizione l’intera questione. E alla luce delle grandi attestazioni di stima ricevute nei confronti del dottor Sparla da dirigenti scolastici, funzionari comunali e semplici cittadini, che ne hanno apprezzato l’operato e l’azione di trasparenza (val la pena ricordare in tal senso, l’eliminazione del protocollo cartaceo utilizzato per le gare d’appalto con possibilità di inquinamento degli atti, la realizzazione di modulistica unica per partecipare alle gare d’appalto, l’attuazione di un ufficio unico cimiteriale, la razionalizzazione dell’utilizzo dei telefonini di servizio e dei telefoni fissi del Comune, il risparmio del consumo di energia elettrica nelle scuole ed infine la rimodulazione del servizio gestione mensa nelle scuole con acquisto preventivo dei ticket da parte dei genitori e l’eliminazione del complicato sistema di rimborso delle spese per trasporto scolastico per gli studenti delle Superiori, etc.!), dopo un’attenta ed oculata riflessione, sono giunta adesso alla decisione di non accettare le dimissioni e di respingerle, anzi, con fermezza.
Tutto ciò, oltre per il fatto di non avere mai dubitato sulla correttezza e l’integrità morale del dottor Sparla, anche in considerazione dei successivi incarichi di prestigio e di grande responsabilità rivestiti da Filippo Sparla quale Segretario Generale della Camera di Commercio di Trapani (per circa un decennio), componente della Commissione di Studi economici presso il CNEL in rappresentanza di tutte le CCIAA d’Italia e, soprattutto, di componente del Nucleo Tecnico per la valutazione delle agevolazioni richieste dalle vittime dell’estorsione e dell’usura, istituito presso la Prefettura di Trapani.
Allora, mi chiedo e Le chiedo: se l’allora Prefetto di Trapani, nel nominare il dottor Sparla componente del Nucleo Tecnico, avesse dubitato anche per un solo attimo della sua correttezza ed integrità morale, gli avrebbe mai affidato, per come ha fatto, un tale incarico di prestigio e di alta responsabilità?
Certa che comprenderà appieno le ragioni della mia scelta, che rispecchia oltretutto il principio garantista sancito dalla nostra Costituzione, è bene ribadire come l’arma della denuncia e della falsa indignazione nei confronti di personaggi “scomodi” perché in grado di mettere a nudo meccanismi perversi e corrotti del sistema burocratico, sia spesso utilizzata in Sicilia. La ringrazio, pertanto, per avere espresso i suoi dubbi perché ciò mi ha permesso di fugare ogni perplessità e poterLe rispondere con serenità e convinzione.