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17/12/2013 06:30:00

Campobello, due anni dopo l'arresto del sindaco Ciro Caravà

Due anni dalla fine del regno Caravà. Era il 16 dicembre 2011 quando i Ros eseguivano il blitz che portava in cella l’allora sindaco di Campobello di Mazara Ciro Carvà, e altre 12 persone. Per lui l’accusa è quella di essere organico alla famiglia mafiosa della cittadina del Belice. Caravà è al carcere di San Giuliano a Trapani, e il processo scaturito dall’operazione Campus Belli è in corso a Marsala. Nel frattempo il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose ed è commissariato. Cosa è cambiato in due anni. Tutto e niente. Dipende da dove la si vuole guardare. Perchè la condizione delle casse comunali è disastrosa. E’ l’eredità della gestione scellerata della cosa pubblica durante l’amministrazione Caravà. Con consulenze illegittime, appalti truccati. Per i commissari straordinari Esther Mammano, Salvatore Mallemi e Massimo Signorelli è come amministrare una azienda ormai fallita. Ci si limita alla normale amministrazione, al cercare di risanare i conti. Ma è un’impresa. Sia dal punto di vista contabile che burocratico. I commissari hanno praticamente annullato quasi tutte le varianti al piano regolatore fatte durante l’amministrazione Caravà per le evidenti illegittimità. Il Comune di Campobello è deserto, non c’è più quel via vai di cortigiani del re di una volta. Con la casa del cittadino che era diventata la casa del malaffare. Si sta tentando un difficile percorso verso la legalità. Ma non è compreso da molti campobellesi che contestano molte delle scelte fatte dai commissari straordinari. Ma i commissari in questi anni si sono trovati spesso a lavorare in una condizione di assoluta solitudine da parte delle istituzioni.
In visita a Campobello qualche giorno fa è andata la commissione antimafia all’Ars guidata da Nello Musumeci e composta da Fabrizio Ferrandelli, Giorgio
Ciaccio, Mimmo Fazio, Giovanni Lo Sciuto e Stefano Zito. Ha incontrato i commissari straordinari a Campobello che hanno presentato ai deputati regionali la relazione sui tanti problemi che ci sono nella cittadina del Belice ereditati dalla cattiva gestione della cosa pubblica prima dello scioglimento del Comune.
“Ci sono delle evidenti difficoltà operative e riteniamo indispensabile
intervenire a livello legislativo - ha detto Musumeci. Bisogna garantire l'esclusività dell'incarico svolto dai commissari, che devono essere selezionati anche in funzione delle capacità manageriali. È necessario inoltre intervenire sulla classe burocratica, non solo attraverso la presenza di funzionari sovraordinati, ma spostando i dirigenti in sede e creando un interscambio con altri enti”.
Il quadro allarmante che è emerso durante l’incontro non è causato solo da quello che è successo al Comune, ma ci sono responsabilità da cercare anche in altre istituzioni. “Provvederemo ad acquisire la documentazione necessaria e avvieremo un'istruttoria per approfondire i settori più difficili, quali Urbanistica e Rifiuti - ha detto Musumeci. Intanto, abbiamo espresso apprezzamento alla commissione straordinaria per il difficile lavoro svolto, ma l'abbiamo anche esortata ad aprirsi di più alla comunità locale. Lo stesso appello rivolgiamo alla parte sana di Campobello, affinché superi diffidenze e si renda parte attiva in questo processo di risanamento”.
Tutto cambia, e niente cambia. Perchè Campobello viene toccata da un’altra operazione antimafia: Eden. Quella che ha portato in carcere 30 persone del cerchio magico del super latitante Matteo Messina Denaro. Tra gli arrestati c’è anche Aldo Licata, fratello dell’ex assessore provinciale Doriana Licata. E’ finito in cella perchè avrebbe comprato voti per la sorella, candidata alle ultime regionali. A proposito di elezioni. A Campobello si tornerà a votare nel 2015. Ancora un altro anno commissariati. Ma già ci sono i primi nomi sui possibili candidati alla poltrona che fu di Caravà. C’è Gianvito Greco, di Sel. C’è anche Giuseppe Castiglione tra i papabili, ex presidente del consiglio comunale, tenace difensore di Caravà. E alla poltrona di sindaco voleva candidarsi anche Aldo Licata.