"Di questi giorni l´ennesimo fermo del dissalatore regionale di Nubia, con l´arrivo di acqua gialla (scorie di ruggine ferrosa delle condutture) a riprova dei gravissimi danni perpetuati dall´aggressività chimica dell´acqua dissalata alle condutture in ferro (nei tratti extra comunali che vanno dal sito di Nubia - Paceco, del dissalatore, alle condutture comunali e financo a quelle domestiche dei cittadini ericini e dei comuni dell´intero comprensorio)". Il problema viene evidenziato ancora una volta dal sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, che tramite il suo legale ha presentato un nuovo atto di diffida nei confronti del presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. Il primo cittadino elenca tutta una serie di disservizi in merito. "Ad ulteriore testimonianza dei danni provocati alle condutture comunali, alla ripresa dell´erogazione idrica dal dissalatore, al pari del moltiplicarsi di guasti e perdite idriche alle condutture ormai collassate. Danni ulteriori per il Comune di Erice proprietario della rete comunale - gestita dall´inadempiente Eas -, danni ulteriori ai cittadini ed operatori commerciali/turistici utenti Eas, sia per l´ammaloramento ai propri impianti idrici, elettrodomestici compresi, oltre per l´inaccettabile qualità dell´acqua fornita dalla Regione. Nuova pulizia delle cisterne e nuovi acquisti di acqua non "potabile" dai privati trasportatori.
Vertenza ormai approdata a contenzioso, anche giudiziario, aperto dall´Amministrazione Tranchida e che dovrebbe vedere in primavera le determinazioni finali del Tribunale di Trapani e, l´auspicata condanna in danno della Regione a ristoro del Comune di Erice e dei cittadini utenti EAS". Tranchida punta inoltre il dito su "gli assurdi ritardi circa la consegna, a pieno regime, della nuova conduttura del Montescuro che dovrebbe garantire la costanza di approvvigionamento idrico anche qualitativo, rispetto al dissalatore. se l´acqua non arriva e quando arriva e´ sporca, le responsabilità, plurali, ci stanno tutte e bisogna porvi definitivamente argine - dichiara Tranchida - non e´ giusto che a pagare siano sempre e solo i cittadini ericini e del comprensorio. Confido che il Tribunale di Trapani e la stessa Procura della Repubblica abbiano a fare giustizia e mettere alla sbarra i responsabili. Chiediamo - continua il Sindaco - giustizia esemplare, non solo in sede civile per far fronte ai gravissimi danni materiali e immateriali subiti dalla comunità intera, ma anche in sede penale a fronte di abusi ed omissioni. Anche sui ritardi del preannunciato arrivo dell´acqua dal Montescuro - conclude Tranchida - vediamo del torbido".