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29/01/2014 06:55:00

La Giunta Adamo ha scoperto che Marsala potrebbe sprofondare e vuole lo stato di emergenza

 Il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, fa politica in città più di 20 anni. Il suo vice, Antonio Vinci, era assessore già dieci anni fa. Fa un po' di specie vedere i due – con finta ingenuità – convocare e imbastire una conferenza stampa per dire che si sono meravigliati del del fatto che Marsala sotto è tutta cava, che parti della città potrebbero crollare come già avvenuto ad Amabalina un paio di mesi fa, e che addirittura bisogna ricorrere alla dichiarazione dello stato di calamità (preventivata?), con la Regione che deve chiedere al governo di nominare soldi e un commissario (magari lo stesso Sindaco) per fare quello che si fa sempre in Italia con lo stato di emergenza (che vale per il terremoto come per le visite del Papa): gare d'appalto milionarie veloci, poca trasparenza, e, spesso pochi risultati.
Insomma, alla pianificazione, si preferisce sempre l'emergenza: è più facile da gestire, arrivano più soldi, c'è da spremersi meno le meningi in termini di tutela del territorio.
Il fatto è che quello delle cave nel sottosuolo di Marsala è un problema arcinoto, del quale negli anni si sono occupati tutti: storici, giornalisti, geologi, architetti, periti. Tutti, tranne la politica. Che ha preferito costruire e fare costruire, e non solo negli anni passati, anche negli anni più recenti, anche oggi.
"C'è il rischio di un disastro - dice il Sindaco Giulia Adamo - ed è per questo che abbiamo fatto un'indagine che ha rivelato che ci sono delle zone di rischio sulle quali bisogna intervenire". Una ad esempio, è nella zona del giardino dell'Istituto Agrario, per il quale è stata già avvisata la Provincia. "E zone come queste ce ne sono altre a Marsala - aggiunge Adamo - e il Comune non può affrontare da solo questo problema". Gli unici due deputati che sono venuti a raccogliere l'appello alla Regione sono deputato regionale trapanese Mimmo Fazio, e l'alcamese Valentina Palmeri, del Movimento Cinque Stelle.
Titolare della delega alla Protezione Civile è il vicesindaco Antonio Vinci. "Valuteremo quanto richiedere alla Regione, ci servono i contributi per mettere in sicurezza le aree". L'assessore Benny Musillami ha fatto diverse riunioni con geologi e tecnici per approfondire la tematica. Addirittura, incurante del rischio, è sceso in una cava. "Ad Amabilina, dove ci sono stati i crolli più importanti, il problema è molto esteso”, dichiara. Musillami ha ringraziato tutti i professionisti di Marsala "perchè hanno lavorato gratuitamente". Musillami dice infatti che il Comune di Marsala non ha i soldi per dare incarichi. "C'è la preoccupazione - ha detto l'ingegnere Patti, dirigente del Comune - che i fenomeni di crollo si ripetano, in maniera sempre più vasta, colpendo anche zone urbanizzate". La dichiarazione dello stato d'emergenza, chiesta dal Comune di Marsala, necessita di un decreto del Presidente del Consiglio, che poi nominerà un commissario, probabilmente il capo della Protezione Civile o il Sindaco. "Ci sono i presupposti – spiega Patti - perchè siamo di fronte ad uno stato di emergenza che precede un possibile evento calamitoso". Un'emergenza che è stata creata, verrebbe da dire.
Quindi l'idea del Sindaco è: facciamo dichiarare lo stato di emergenza, facciamo rifare i soldi, facciamo tutto. Dimentica che ci sono una serie di passaggi, e anche di conseguenze. Glielo ricorda Mimmo Fazio, che prima di essere parlamentare è stato Sindaco di Trapani: "Ci sono due obiettivi: una cosa è la programmazione, una cosa è l'emergenza" ha esortato Fazio. Tra l'altro, se una zona viene dichiarata a rischio, dopo l'indagine tecnica, Fazio ha ricordato che ci sono importanti conseguenze dal punto di vista urbanistico. "Bisogna avere le idee chiare - ha detto Fazio - e magari quello che si fa oggi andava fatto prima. Il percorso individuato è adeguato, ma forse tardivo".