A Trecastagni, in Sicilia, è stato aperto il primo allevamento di dromedari in Italia, il secondo in Europa. Siamo sull’Etna, esattamente in contrada Ronzini. L’idea è di un giovanissimo veterinario, Santo Fragalà, classe 1988, appassionato di animali, docente di fisiologia equina a Messina e con un grande sogno nel cassetto: dedicare la sua vita ai dromedari, a cui tiene moltissimo, come testimoniano le foto pubblicate sui social. I suoi tre gioiellini si chiamano Carmen, Jasmine e Mustafà (due femmine ed un maschio) i quali produrranno latte da commercializzare in campo alimentare e da utilizzare per prodotti cosmetici e dolciari, dalle creme alla schiuma da bagno fino allo shampoo. Fragalà al Corriere.it ha dichiarato che i suoi dromedari producono un latte “cinque volte più ricco di calcio e tre volte di vitamina C e, il fatto che sia povero di caseina e ricco di grassi polinsaturi, consente di allattare in modo esclusivo i bambini senza l’aggiunta di altri nutrienti, un alimento perfetto sostituto del latte materno”.
Il latte di dromedari costa la metà rispetto a quello d’asina, come riporta il Corriere.it che poi aggiunge come una femmina riesca a produrre in media ben 10 litri al giorno. Un’idea ambiziosa, quella di Fragalà, per la quale ha impiegato 1 anno e mezzo prima di essere autorizzato: gli unici importatori nell’Ue, oltre ai due allevamenti europei, sono gli Emirati Arabi. “Ho aperto la fattoria con fondi miei, non ho ricevuto alcun aiuto pubblico e l’azienda è gestita in famiglia” ha dichiarato a La Repubblica il proprietario di Gjmàla, questo il nome dell’allevamento, il quale ha anche stimato in 10 mila euro il costo per ogni dromedario. La sua, dunque, è una passione che è riuscito a coronare: “Non ho fatto altro che riportare questi dromedari in Sicilia. Ai tempi della dominazione araba erano normalmente utilizzati nelle solfatare” ha precisato a La Repubblica.