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06/02/2014 11:00:00

Mafia, sigilli al tesoro di Bonafede a Marsala. Sequestro per 4,3 milioni di euro

Sigilli all'impero di Antonino Bonafede, 79 anni. La Guardia di Finanza ha sequestrato all'anziano marsalese appartenente alla locale famiglia mafiosa beni per 4,3 milioni di euro. Non è il solo sequestro della giornata. 

La guardia di finanza ha eseguito altri due  provvedimenti di sequestro di beni nei confronti di altri mafiosi emessi rispettivamente dai tribunali di Palermo e Trapani e dalla Corte di Appello di Palermo. Ad Antonino Vaccaro, 70 anni, originario di Chiusa Sclafani (PA), sono stati sequestrati beni per 780 mila euro. A Ruggero Vernengo, 58 anni, la finanza ha applicato il decreto di sequestro dei beni del valore di 1,5 milioni di euro.

Nel 2012 a Bonafede erano stati sequestrati beni per 200.000 euro: due appartamenti ubicati nel centro di Marsala e terreni agricoli, con annesso casolare rurale, ubicati nel territorio, al confine tra Marsala e Salemi.

 
Antonino è il padre di quello che fino a poco tempo fa era il capo della locale famiglia di Cosa Nostra a Marsala ( dipendente dal mandamento di Mazara del Vallo) Natale Bonafede (in carcere dal 2003). Arrestato nel 1995 e poi condannato, per mafia, dal Tribunale marsalese a 7 anni di reclusione (pena ridotta a 6 anni in appello), l'anziano pastore fu, poi, assolto dalla Cassazione Coinvolto, però, nell'operazione «Peronospera II» (maggio 2003), fu prima assolto (dal gup di Palermo Umberto De Giglio nel 2004), ma poi, nel 2007, in appello, gli vennero inflitti sette anni di reclusione, per altro già quasi tutti scontati, «in continuazione» con la precedente condanna. Infine, il 15 marzo 2010, è stato denunciato, assieme ad altri, nell'ambito dell'operazione «Golem 2», con cui fu smantellata la rete dei presunti fiancheggiatori del super latitante Matteo Messina Denaro.

Ecco cosa scrive la Guardia di Finanza:

Il secondo sequestro, disposto dal Tribunale di Trapani, ha interessato un settantanovenne originario di Marsala (TP), già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno e condannato in via definitiva dalla Corte di Appello di Palermo per associazione mafiosa, quale «uomo d'onore» della famiglia marsalese, nel marzo 2010 coinvolto in una operazione di polizia che ha colpito la rete dei presunti fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro.

Già nel 2012, nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza, il Gip del Tribunale di Marsala aveva disposto a suo carico il sequestro di due appartamenti e di alcuni terreni agricoli, per omessa segnalazione di variazioni patrimoniali, come previsto dalla normativa antimafia.

 

A seguito delle ulteriori indagini economico – finanziarie eseguite dalle Fiamme Gialle del Gruppo d’Investigazioni sulla Criminalità Organizzata – GICO – del Nucleo di polizia tributaria di Palermo, sono ora emersi ulteriori beni e disponibilità risultati del tutto sproporzionati ai redditi ufficiali del suo nucleo familiare, ritenuti quindi frutto della sua militanza nell'organizzazione mafiosa.

Sequestrate a suo carico due aziende agricole e di allevamento di ovini, nonché numerosi terreni coltivati a vigneti nella periferia di Marsala (TP)per un valore complessivo di oltre 4,3 milioni di euro; nel corso delle indagini della Guardia di Finanza, è altre sì emerso che una delle aziende agricole sottoposte alla misura cautelare ha usufruito indebitamente di contributi pubblici per circa 25.000 euro, non avendo ottemperato alla normativa statale e comunitaria in tema di prescrizioni autorizzative e identificazione dei capi di bestiame, nonché alle disposizioni sanitarie per l’allevamento di animali.

 Decreto di sequestro nr. 13/2012 R.M.P. emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione.
Complesso dei beni aziendali della ditta individuale “Bonafede Antonino” – P.Iva 00529080814, sita a Marsala (TP), operante nel settore di allevamento di ovini;
Complesso dei beni aziendali della ditta individuale “CENTONZE Vincenza” – P.Iva 02224330817, sita a Marsala (TP), operante nel settore di allevamento di ovini;
nr. 12 terreni coltivati a vigneti.

VALORE DEI BENI IN SEQUESTRO: € 4.356.241,00