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07/02/2014 06:10:00

232 milioni per depurare gli scarichi in Sicilia. I progetti in provincia di Trapani

  Dopo quasi 2 anni di attesa, è finalmente pronta a partire una prima tranche di appalti (232 milioni di euro) per la depurazione delle acque reflue in Sicilia. Lo prevede la delibera Cipe numero 60 del 2012, resa "operativa" con l'Apq (Accordo di programma quadro) siglato il 30 gennaio scorso dalla Regione e dai ministeri dello Sviluppo economico, dell'Ambiente e delle Infrastrutture.
L'obiettivo è superare la procedura di infrazione avviata dall'Unione europea contro otto delle nove province siciliane (è esclusa Enna), sulla gestione del convogliamento degli scarichi reflui e della depurazione. In totale vengono assegnati all'Isola ben 1,16 miliardi di euro, per complessivi 94 progetti fognari.
Il dirigente generale del dipartimento regionale Acque e rifiuti, Marco Lupo, nel corso del recente incontro con la delegazione dell'Ance Sicilia, guidata dal presidente Salvo Ferlito, ha riferito che dei 94 interventi previsti 64 sono in fase di progetto, 15 in fase di approvazione, 14 prossimi all'affidamento e uno (a Giammoro, nel Messinese) in esecuzione.
Palermo è la provincia con più progetti finanziati (ben 26); tuttavia è Catania quella con più fondi destinati (ben 610 milioni di euro, ovvero quasi il 50% del totale).
Recentemente si sono sbloccate delle risorse finanziarie che consentono di avviare le prime gare d'appalto. In particolare, «entro questo mese - riferiscono gli edili - saranno adottati i decreti di finanziamento di 13 lavori già approvati dal ministero dell'Ambiente, per un totale di 76 milioni di euro, che subito dopo potranno andare in gara».
Fra questi, 15 milioni andranno al territorio palermitano per i progetti dei Comuni di Santa Flavia (6,7 milioni); Carini (2,1 milioni); Misilmeri (271mila euro); e le contrade S. Antonino (5 milioni) e Pisciotto (1,4 milioni) di Cefalù. Poi abbiamo 2 progetti ad Agrigento (7,4 milioni); 3 nel Trapanese (5,6 milioni), uno nel Ragusano (2,5 milioni a Scicli); e uno nel Catanese (21,7 milioni ad Acicastello per la salvaguardia dell'area marina protetta delle Isole dei Ciclopi).
Entro maggio, invece, potranno essere adottati i decreti di finanziamento per altre 16 opere, pari a 156 milioni di euro, che potranno essere affidate non appena otterranno il via libera finale dal ministero. Tra questi appalti: 9 a Palermo e Provincia; 3 nel Trapanese (Triscina-Selinunte, Scopello e Castellammare del Golfo); 3 nel Nisseno (due a Niscemi e uno a Gela); e uno nel Messinese (a Gioiosa Marea).
In atto, come ha spiegato Lupo, il ministero dell'Ambiente sta valutando altri 49 progetti e presto se ne aggiungeranno due. Quanto prima saranno poi individuate soluzioni progettuali per sbloccare la realizzazione degli impianti di depurazione di Catania e di Misterbianco. «Entro l'anno - ha spiegato l'assessore regionale all'Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Nicolò Marino - contiamo di rispettare le scadenze previste per quasi tutti i progetti dell'Apq. Come noto, stiamo lavorando per recuperare il ritardo pregresso sugli impianti di Catania e Misterbianco».
Per i Comuni finanziati dalla delibera Cipe vi è l'obbligo di presentare i bandi entro il 30 giugno di quest'anno, pena la revoca dei fondi. Il tempo dunque stringe, e per accelerare le procedure è stato necessario un intervento della Regione: «La realizzazione di tutte le opere - ha aggiunto Marino - sarà possibile senza incrementi di costi, avendo derogato con la legge di stabilità al nuovo prezziario regionale che, in caso contrario, ci avrebbe costretto alla revisione di tutti i progetti». «Questo fatto concreto - ha dichiarato il presidente dell'Ance Sicilia, Salvo Ferlito - pone fine ad anni di ritardi ed è utile non solo a dare ossigeno al sistema delle imprese, ma anche a superare la procedura d'infrazione aperta dall'Unione europea a carico della Sicilia per l'inquinamento di mare, fiumi e laghi a causa dell'insufficienza dei sistemi fognari e di depurazione».