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08/02/2014 07:00:00

Spese pazze all'Ars. Giulia Adamo va in procura: "E' un dovere rispondere"

E’ arrivata puntuale Giulia Adamo in Procura a Palermo per rispondere ai magistrati nell’ambito dell’inchiesta sulle spese pazze fatte dai gruppi parlamentari all’Ars. Il sindaco di Marsala è una delle 97 persone indagate nell’inchiesta. All’arrivo in Procura Adamo non rilascia alcuna dichiarazione sulla vicenda. “Per rispetto della magistratura risponderò prima ai pm. Poi nei prossimi giorni farà una conferenza stampa”. Adamo ha detto anche che non si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere, come hanno fatto alcuni suoi ex colleghi come Livio Marrocco e Dino Fiorenza: “Certo che risponderò ai magistrati. E’ un dovere”.
Il fascicolo su Giulia Adamo, ex capogruppo all’Ars di Gruppo Misto, Pdl Sicilia e Udc, è uno dei più corposi. Al sindaco di Marsala vengono contestate spese fatte dai vari gruppi da lei presieduti nel corso della scorsa legislatura per circa 500 mila euro. Un listone che comprende borse griffate, cravatte, stufe e altro. L’avviso di garanzia per l’Adamo è stato emesso mentre si trovava all’estero. Al suo ritorno il primo commento fu: “Ma vi sembra che i possa usare soldi pubblici per fini personali?”.
 

LA LISTA. Dicevamo che la lista delle spese contestate al sindaco è lunghissima, e su tutte avrà dovuto dare spiegazioni solidissime.
Tra le spese sospette finite nelle carte della maxi inchiesta c’è ad esempio quella da 1,600 euro che il Gruppo misto si è fatto rimborsare per le ceste regalo di Natale fatte preparare dall’enoteca Picone di Palermo con vini pregiati, le ceste erano destinate ad una lista ben precisa di persone preparata dalla stessa Adamo. Ha fatto il giro d’Italia la borsa Louis Vuoitton da 440 euro che Giulia Adamo avrebbe fatto comprare dalla signora Rosa Anna Restivo nel dicembre 2009 con i soldi del gruppo per fare un regalo a una sostenitrice. Il sindaco ha detto che era un regalo non deciso da lei per una signora che aveva messo a disposizione il proprio palazzo nobiliare per una iniziativa politica. Dirà anche questo ai magistrati? E poi il regalo fatto dal gruppo guidato dall’attuale sindaco di Marsala per il matrimonio del figlio dell’ex assessore regionale Nino Strano: un vassoio d’argento da 1.600 euro, contestato non solo all’Adamo ma anche all’ex onorevole Guglielmo Scammacca della Bruca.
Nella interminabile lista di spese adocchiate dalla Guardia di Finanza ci sono quelle per le cravatte e carrè di seta Hermes, 1320 euro, 29 euro per addirittura una stufa comprata all’Iper Shop, 125 euro spesi al negozio Sport e Premi, 97 euro per bollette di due utenze telefoniche intestate al gruppo Udc ma ubicate in via dell’Incoronazione, 145 euro per accessori acquistati nel negozio Bagagli. I 5.970 euro per l’acquisto di 8 iPad, voluti da Totò Lentini. E Ancora cene. Come quella del 22 dicembre 2009 al ristorante La Scuderia di Palermo, dove c’erano 25 persone, e il Gruppo Misto ha pagato 2500 euro su disposizione dell’Adamo. Altri 4.500 euro per il catering organizzato da Natale Giunta, uno dei migliori chef italiani. Ancora 1.500 euro per il ristorante Torre Sibiliana.
Ma la lista delle spese adocchiate dalla guardia di finanza è davvero lunga. I magistrati che curano l’inchiesta e le fiamme gialle hanno scandagliato tutti i passaggi monetari da un conto all’altro fatti dai gruppi. E in questo lavoro all’Adamo viene contestato ad esempio il trasferimento sul suo conto personale di 7.200 euro.
Dei soldi del gruppo, di cui ogni minimo spostamento deve essere autorizzato dal capogruppo, altri 3.750 euro sarebbero stati distratti a favore dell’ex deputato Marianna Caronia, che è stata anche candidata alle ultime amministrative a Palermo. Ma non con l'Udc...
E ancora le uscite in favore di dipendenti e collaboratori del gruppo Misto. Nella contestazione delle spese, l’Adamo parecchie volte risulta in concorso con altre persone. Ad esempio nel 2008-2009, con il consulente del lavoro Gregorio Di Liberto, l’attuale sindaco di Marsala avrebbe disposto il pagamento di 4239 euro per l’indennità a favore di Annamaria Roscioli. Secondo gli inquirenti è sospetto anche lo stipendio pagato a tale Vincenzo Barraco, 31 mila euro, anche se di fatto sarebbe stato autista e collaboratore personale di Giulia Adamo. Sempre a Barraco sarebbero stati versati “Emolumenti e ulteriori oneri previdenziali ed assistenziali” per 35 mila euro nel 2010.
Dopo il gruppo Misto Giulia Adamo divenne capogruppo del Pdl Sicilia, nato dalla scissione del Pdl all’Ars. Al suo interno confluirono anche i deputati di Fli. E la Adamo è accusata di aver percepito circa 9.500 euro “per finalità non meglio specificabili, in quanto il Gruppo Fli non ha consegnato alcxun tipo di documentazione fiscale a supporto delle spese sostenute”. Il gruppo guidato dal sindaco di Marsala avrebbe pagato una fattura da 17 mila euro alla società che gestiva la bouvette dell’Ars. Altri 300 euro per comprare le cialde di caffè, altri 90 per i boccioni d’acqua. E non solo. Con i soldi del gruppo sarebbero stati pagati anche i necrologi sul Giornoale di Sicilia, per 300 euro. Questi sempre per spese di rappresentanza politica del gruppo Pdl Sicilia. E Ancora spese elettorali per convention e pranzi elettorali in hotel e sale conferenze.
In concorso con la Adamo sono accusati altri deputati ed ex deputati per aver distratto somme per un totale di 115 mila euro. Secondo l’accusa i soldi non sarebbero stati utilizzati per finalità istituzionali, come vuole la legge. In particolare sarebbero andati 10.700 euro ciascuno ad Alessandro Aricò, Giovanni Cristaudo, Carmelo Currenti, Giovanni Greco, Carmelo Incardona, Ignazio Marinese, Raffaele Nicotra, Toni Scilla. Poi Livio Marrocco, 9.700 euro, Franco Mineo, 12.740 euro, Gugliemo Scamacca della Bruca, 7.700 euro.
La guardia di finanza inoltre non ha trovato le pezze d’appoggio fiscali per il rimborso di due biglietti aerei per il mazarese Toni Scilla e Adamo da 1884 euro staccati il 14 giugno 2010. Dove erano? E perchè insieme?
Quando si passò all’Udc, sempre con Giulia Adamo capogruppo, la storia non cambiò, secondo la Procura.. Tra le spese da chiarire c'è quella da mille euro per contributo elettorale a Giuseppe Cipriani. Che però non è dell'Udc, ma si candidò a sindaco di Corleone con il Pd.
E poi ancora pranzi e cene elettorali. A Giulia Adamo e al deputato Lentini viene contestato in concorso l’utilizzo delle macchine del gruppo per spostamenti personali. Nell’elenco delle spese adocchiate dalla procura di Palermo ci sono anche quelle per le “indennità trasferta Italia” alla dipendente part time Ileana Panama per 12.720 euro e a Claudio Bucceri, per 3860 euro, che formalmente era un collaboratore del Gruppo, ma di fatto collaboratore personale dell’onorevole Nino Dina.