Il Dna trovato su un pezzo del fucile calibro 12 usato per uccidere il sociologo Mauro Rostagno ha "una compatibilità molto forte" con quello di Vito Mazzara, ritenuto dall'accusa esecutore materiale del delitto e imputato davanti alla Corte di Assise di Trapani insieme al presunto mandante, il boss di Valderice Vincenzo Virga. È l'esito del lavoro dei periti dei giudici, gli esperti biologi Carra e Di Simone e lo statistico forense Presciuttini. I periti hanno esaminato una parte del fucile a pompa ritrovato sul luogo del delitto: l'arma si è spezzata durante l'esplosione del colpo. Gli esperti incaricati dalla Corte verranno interrogati il 26 febbraio e renderanno note le conclusioni depositate che parlano appunto di una compatibilità "molto forte" tra il Dna ritrovato sul reperto e quello di Mazzara. Rostagno è stato ucciso il 26 settembre 1988 vicino alla comunità Saman.