I Carabinieri della Stazione di Ciavolo, diretti dal Maresciallo Francesco Perrone, durante un servizio perlustrativo notturno nella zona industriale con lo scopo di prevenire e reprimere i reati predatori, percorrendo via Favara, si sono visti sbucare per strada tre ragazzi che alla loro vista hanno cercato invano di far perdere le loro tracce.
I militari intervenuti, allora, hanno subito bloccato ogni via di fuga e con l’aiuto di altre pattuglie presenti sul territorio sono riusciti a fermare i soggetti ed a ricostruire la dinamica degli eventi.
I tre ragazzi, MOUSSA RACHID, GRIN ATEF e SALAH KARIM, tutti di nazionalità tunisina rispettivamente di 20, 23 e 25 anni, con regolare permesso di soggiorno e residenti nel trapanese, infatti, avevano poco prima asportato nella zone circostanti dei cavi di rame che stavano trasportando per strada subito dopo il colpo: la loro breve fuga è stata interrotta, però, dall’arrivo in zona della pattuglia dei militari dell’Arma di Ciavolo, allertata dalla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Marsala a seguito di una segnalazione di persone sospette.
I militari, quindi, hanno recuperato la refurtiva consistente in varie matasse per una lunghezza complessiva di 70 m. di cavi di rame e del peso circa di 50 chili, sottoposta a sequestro. Sulla scorta, pertanto, di tali risultanze, i tre sono stati dichiarati in stato di arresto per furto aggravato in concorso e ristretti nelle camere di sicurezza di Villa Araba in attesa del rito direttissimo, all’esito del quale è stato convalidato l’operato della P.G..
Nell’ambito dei medesimi servizi, invece, i militari della Stazione di Petrosino, diretti dal Luogotenente Maurizio Giaramita, hanno sorpreso C.G., rumeno 29enne con precedenti di polizia, nel mentre si allontanava precipitosamente alla loro vista, dopo aver abbandonato la sua autovettura sul ciglio della strada in contrada S. Anna. Insospettiti da tale situazione, i militari dell’Arma hanno proceduto al controllo del veicolo rinvenendo, all’interno del bagagliaio, 12 matasse di cavi in rame del peso complessivo di circa 650 kg.. Dai documenti lasciati nel veicolo, allora, i Carabinieri sono riusciti a risalire al soggetto datosi alla fuga ed a rintracciarlo presso la sua abitazione, ove dopo un’accurata perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti altri oggetti verosimilmente di provenienza furtiva, sottoposti a sequestro. Pertanto, alla fine degli accertamenti esperiti, C.G. è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione mentre i cavi in rame sono stati restituiti al legittimo proprietario.
La refurtiva recuperata avrebbe fruttato, dopo la sfilettatura della guaina in plastica che ricopre i fili, circa 5 euro al chilo, con un indebito guadagno complessivo per i due casi di circa € 3500, senza contare i costi di ripristino degli impianti danneggiati.