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25/02/2014 07:00:00

Gli studenti dell'Agrario di Marsala a lavoro nelle terre sequestrate alla mafia

Un'occasione importantissima, per un progetto di legalità, ed etica del lavoro che coinvolge, finalmente, gli studenti delle scuole superiori, in maniera concreta. Per una settimana gli alunni del quinto anno dell’Istituto Tecnico Agrario Abele Damiani di Marsala, sezione Enologia e Viticoltura, hanno lavorato in un terreno sequestrati alla mafia. Circa 15 ettari di vigneto a Castelvetrano, in contrada Seggio - Marzucchi, un terreno vitato con cultivar Grillo e Cataratto e immerso nella splendida cornice di ulivi che rende unica la Valle del Belice. Grazie alla sinergia tra il Presidente della sezione Misure di Prevenzione di Trapani, Pietro Grillo, l'amministratore giudiziario Pietro Bruno e il Dirigente dell'Istituto Agrario di Marsala, Domenico Pocorobba, gli studenti marsalesi hanno vissuto un'esperienza formativa a tutto tondo, etica e formativa. Accompagnati dai docenti Salvatore Anastasi, Bartolo Tumbarello e Gaspare Baiata, i giovani lavoratori hanno aiutato per 40 ore un'equipe di professionisti della potatura e legatura delle viti, utilizzando tutte le tecniche agronomiche di ultima generazione e affermando, soprattutto, la presenza dello Stato. Il vigneto, coltivato in regime di agricoltura biologica, aveva bisogno di tutte le cure colturale per farlo proseguire verso la produzione delle uve.
“Nonostante i piccoli segnali di ripresa – commenta Domenico Pocorobba - la disoccupazione giovanile in Sicilia sfiora vette altissime, quasi il 56% dei giovani tra i 15 e i 24 anni. La spinta più forte per inserire con più facilità i ragazzi nel mondo del lavoro deve provenire necessariamente dalla scuola, formandoli e allineandoli alle esigenze del mercato. L'Istituto Tecnico Agrario "Abele Damiani" di Marsala in questi anni si è distinto nella realizzazione di numerosi progetti di alternanza scuola-lavoro, stipulando convenzioni con le imprese della provincia di Trapani affinché i giovani studenti potessero misurarsi con la quotidianità lavorativa”.
“E' la prima volta che in Italia un bene sequestrato viene “lavorato” dagli studenti di un istituto scolastico – afferma il Dott. Pietro Grillo – e stiamo cercando di rinnovare la convenzione con altre scuole. Abbiamo spiegato ai ragazzi la difficoltà di amministrare un bene sequestrato e la necessità di tenerlo correttamente in esercizio durante tutta la fase del suo procedimento. Tutte le occasioni di questo tipo sono ben accolte e stiamo valutando la possibilità di sperimentare l'alternanza scuola-lavoro non soltanto nelle aziende agricole ma anche negli alberghi sotto sequestro”.
"E' l'inizio di una collaborazione con il Tribunale di Trapani - continua il Preside Pocorobba - che ha visto impegnati i nostri alunni sul fronte del lavoro in alternanza alle normali attività didattiche, che certamente produrrà effetti sia sul piano tecnico che su quello della legalità".