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06/03/2014 06:35:00

Roberto Saviano, Matteo Renzi e i capitali criminali

Venerdì 28 febbraio Roberto Saviano pubblica  sul quotidiano “La Repubblica” una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi. Appena ho cominciato a leggerla, ho sobbalzato. “Anche Saviano si arrende” mi sono detto.  Infatti scrive: “ Mi farebbe piacere sapere che il tema del contrasto alla criminalità organizzata diventasse una questione FONDAMENTALE,  una questione ECONOMICA”. Quindi, sta dicendo che al primo posto  non vanno la “dignità”, la “libertà”, l’ “etica” . La questione fondamentale è quella economica. E mi rendo conto che, posso sobbalzare da mattina a sera, ha ragione. Non pone il problema sulla scala dei “valori” ma sulla scala delle “necessità”.  Come in guerra, quando salvare la pelle, sfamarsi diventa primario.

Lo scrittore non la fa lunga, va al sodo ( come fa sempre) e richiama alcune situazioni accompagnandole con precise richieste e proposte. Provo a metterle in elenco e sintetizzarle.

Il tema fondamentale è quello dei CAPITALI CRIMINALI,  170 (centosettanta) miliardi di fatturato  all’anno, che -mica girano in borsa- diventano cose concrete. Saviano fa questo elenco:  

-          Migliaia di negozi

-          Centinaia di centri commerciali

-          Presenza nelle banche

-          Monopolio dei subappalti

-          Capacità di vincere ogni concorrenza

Non si tratta di dimensioni che possano e debbano essere affrontate dalla magistratura. “La lotta alla mafia va affrontata con DECISIONI POLITICHE”,  bisogna avere “una visione che vada oltre la repressione”, per realizzare “una RIVOLUZIONE LIBERALE” .  Attenzione a questa espressione “rivoluzione liberale”, che un tipo come Saviano non può aver usato, così, per caso, perché gli è arrivata sulla punta della penna ( per quanto ne so, Saviano non vive di twitter né dei patemi intimistici di facebook). Certamente sa che avrebbe richiamato in molti il Piero Gobetti e la sua “Rivoluzione Liberale”. Vorrei soltanto sottolineare l’uso della parola Rivoluzione, che significa il rovesciamento dell’attuale ordine costituito; infatti per Saviano la nostra società è dominata dal capitale criminale. A proposito, mi vien da ricordare che, parecchi anni fa, qui a Marsala, a un convegno presso il complesso di  S. Pietro, il capo della squadra mobile di Trapani, dott. Linares, ebbe ad affermare che  Trapani, per quanto riguardava la presenza della mafia, era un malato con un tumore ormai in metastasi.

Torniamo a Saviano, che passa a parlare dell’Europa e si pone il problema di cosa fare nel semestre europeo, da luglio a dicembre  prossimi, quando toccherà all’Italia presiedere il Parlamento europeo. Ricorda che  “in Europa mancano  leggi antimafia e controlli del riciclaggio. I capitali dei narcotrafficanti, dell’evasione, sono sempre meno nei paradisi offshore e sempre più nelle banche europee” e che “ l’Italia ha la tradizione antimafia più importante del mondo”  ( Già, accidenti, tendo anch’io a dimenticarlo: i Pio La Torre, i Falcone, i Borsellino, i Terranova, i Livatino, i Ciaccio Montalto eccetera eccetera eccetera non sono morti invano).

Occorre, aggiunge Saviano, “ aprire inchieste che mostrino i canali di evasione e di riciclaggio, che mostrino la collaborazione delle banche italiane”

E conclude: quello dei camorristi “ non è un mondo a parte: è il nostro mondo, ci siamo in mezzo, ci appartengono e noi apparteniamo a loro”         

 

Due giorni dopo, domenica 2 marzo, lo stesso quotidiano pubblica una lettera del Capo del Governo al “Caro Roberto”.  Un’intera pagina di giornale in cui  Renzi spazia con evidente abilità retorica sui temi suggeriti da Saviano ed esprime delle valutazioni ed assume degli impegni certamente importanti. Infatti l’autore di questa lettera, per la responsabilità che ricopre, va preso estremamente sul serio; e quindi richiede in noi cittadini una altrettale serietà nel controllare che le azioni del Governo siano conseguenti agli impegni assunti.

Consideriamo alcune affermazioni e alcuni impegni.

Affermazioni:

-          “hanno denunciato gli estortori rinunciando  PER SEMPRE a una vita normale” Per sempre. E’ terribile che lo dica il Capo del Governo.  E’ ammazzare la speranza del cambiamento. Noi non possiamo accettare questo “per sempre”, perché ciò vanifica la lotta.

-          “quel confine sottile, SOTTILISSIMO, che esiste tra lecito e illecito”. Bene. Per noi comuni cittadini è difficile possedere gli strumenti adeguati per accorgerci del “sottilissimo”, ma il Governo può benissimo crearseli questi strumenti. Non è che, per caso, le attuali leggi sono fatte in maniera da rendere difficile vedere non solo il sottilissimo ma anche il sottile?

-          “la  ‘Mafia SpA’, presente in ogni comparto economico e finanziario del Paese, al Sud come al Centro-Nord”.

-          “un’altra emergenza, strettamente connessa a quella delle mafie…è la corruzione, il cui costo ammonta a 60 (sessanta) miliardi di euro ogni anno…circa la metà dei danni provocati in tutta Europa”.

Impegni:

-          “Vi aspettate che la lotta alla criminalità organizzata diventi per davvero la priorità del governo e delle istituzioni. Questo impegno io lo assumo” ( Non so voi, ma io avrei preferito, al posto di quell’ IO,  semplicemente “questo governo”).

-          “Assoluta urgenza…l’introduzione del delitto di auto riciclaggio”

-          “una giustizia più veloce, più efficace…per uscire dalla situazione economica in cui viviamo”.

-          “bisogna restituire ai cittadini quanto i clan hanno loro sottratto…un’impresa sottratta alle mafie che fallisce è una sconfitta che lo Stato non dovrà più permettersi”

-          “nominare immediatamente, a partire dai prossimi giorni, il Commissario anticorruzione”

-          “mai più la sensazione ( a me sembra, in base alle informazioni che circolano sui giornali, che non si tratti di “sensazioni” ma di “esperienze”) di essere lasciati soli dallo Stato dopo aver denunciato”

-          “Porterò questi temi anche sui tavoli del semestre europeo”

C’è anche altro nella lettera del nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, ma sarà già un bell’impegno per noi comuni cittadini controllare se egli onora questi impegni.

Giovanni  Lombardo