Comincia oggi il processo per abusivismo edilizio a Ombretta Nizza e Giuseppe De Vita la coppia che gestisce il lido di San Teodoro, a Marsala, di fronte l’Isola Lunga, che chiude la laguna dello Stagnone. Dall'Agosto del 2012 il lido è sotto sequestro. Recentemente i due sono stati assolti dall'accusa di estorsione nei confronti degli autisti dei camion che ogni giorno passavano da lì per trasportare il sale dall’Isola Lunga alla terraferma. “Tutto nasce da una denuncia dell'azienda Sosalt - racconta Nizza - che sosteneva che le nostre amache impedivano il passaggio dei camion per il sale”. Da qui la denuncia per occupazione abusiva di demanio, il ritiro della concessione demaniale da parte dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e il sequestro.
Pregiudicato ai domiciliari con braccialetto elettronico. Per evitare sequestro scooter gli dà fuoco
Arresti domiciliari e braccialetto elettronico per un giovane pregiudicato e sorvegliato speciale marsalese, Emanuele Titone, di 24 anni, che fermato dai carabinieri sulla via Salemi, nei pressi delle case popolari, temendo che i militari potessero sequestrargli il ciclomotore, ha preferito incendiarlo. Ha tolto il tappo al contenitore della benzina e ha appiccato il fuoco. I carabinieri, però, lo avevano fermato per violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale. Poi, lo hanno denunciato anche per guida senza patente. L’arresto è stato convalidato dal giudice Roberto Riggio. Con il braccialetto elettronico, applicato alla caviglia, i movimenti del Titone saranno monitorati e se evaderà dalle mura domestiche sarà rinchiuso in carcere. Nel corso della ‘’direttissima’’ a porte chiuse, il pregiudicato (arrestato nel 2012 dalla polizia per spaccio di marijuana) avrebbe tentato di difendersi affermando di non aver capito che a fermarlo erano stati i carabinieri, in quanto questi ‘’erano in borghese’’. Non si comprende, però, in tal caso, la sua clamorosa reazione. Ovvero, la decisione di dar fuoco al ciclomotore
Ex consigliere di Campobello di Mazara condannato per diffamazione funzionario
Novecento euro di multa, nonché risarcimento dei danni all’immagine del dirigente comunale Rosa Isgrò. E’ stata questa la condanna inflitta dal giudice monocratico Bruno Vivona a un ex consigliere comunale di Campobello di Mazara, G.P., processato per diffamazione. Nel corso di trasmissioni televisive e in sedute di Consiglio, avrebbe infatti più volte affermato che il bando di gara relativo all’appalto per la realizzazione dei servizi igienici nella zona balneare di Tre Fontane sarebbe stato predisposto non dal dirigente (Rosa Isgrò), ma dal padre di questa. Affermazioni che, secondo l’accusa, lasciavano trasparire l’ipotesi di un’irregolarità nella gara d’appalto.
Avvocato Giacomo Lombardo: ‘’Dov’è la certezza del diritto alla Procura di Trapani?’’
E’ singolare la vicenda giudiziaria portata alla ribalta dall’avvocato marsalese Giacomo Lombardo. Una storia che ha come teatro la Procura di Trapani. ‘’Per il medesimo fatto – spiega il legale – la Procura di Trapani ha prima chiesto l’archiviazione e poi, invece, con altro pm, la condanna di una persona che sto assistendo. Dov’è, mi chiedo, la certezza del diritto?’’. Al centro della vicenda un procedimento penale scaturito da una causa civile che ha visto contrapposto, a Custonaci, il 61enne Giovanni Castiglione a un suo omonimo di 74 anni. Il primo, su richiesta del pm, è stato condannato dal gup a 100 euro di ammenda per ‘’esercizio arbitrario delle proprie ragioni’’. L’avvocato Lombardo, naturalmente, ha presentato opposizione al decreto penale di condanna, allegando anche l’ordinanza con cui il gip, per lo stesso fatto (ovvero, la rimozione di un piccolo cancello in ferro che ostruiva il passaggio in un vialetto di proprietà comune), il 18 luglio del 2013 aveva disposto l’archiviazione del procedimento penale. Una querelle nata a seguito di una lunga controversia su un diritto di passaggio lungo un viottolo in via Madonna di Custonaci.