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21/03/2014 08:10:00

Salemi. Pd-Sel, ad un passo dalla rottura? Spunta la candidatura del preside Amico

 Se non è rottura, poco ci manca. Salta l’intesa tra IL Pd e Sel? Eppure sembrava cosa fatta, almeno a sentire Domenico Venuti. Il candidato democratico alla carica di sindaco di Salemi per le prossime elezioni comunali, in una intervista rilasciataci appena la settimana scorsa, aveva fatto intendere che le trattative, almeno con Sel, correvano su binari paralleli e di massima intesa. La seconda tornata degli incontri addirittura avrebbe dovuto segnare l’inizio di un confronto concreto sui contenuti programmatici. L’accordo sembrava a portata di mano. Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato. Forse un macroscopico equivoco alla base dell’idillio interrotto. L’intesa sembrerebbe essersi infatti arenata sullo scoglio delle primarie e su quello, ancora più insidioso, delle alleanze. I rapporti tra i due partiti rimangono oggi appesi al nodo “primarie e alleanza”. Il percorso di Venuti che sembrava tutto in discesa, è costretto a subire una battuta d’arresto. Ci sarebbero stati contatti telefonici tra il segretario provinciale del Pd Francesco Campagna e quello regionale di Sel Massimo Fundarò per riportare la palla al centro. Tentativi che però non sembrano avere sortito alcuno effetto. Almeno stando al presa di posizione di Francesco Giglio, nuovo plenipotenziario provinciale del partito dei vendoliani, dopo la destituzione dell’ex segretario Massimo Candela. Un comunicato stampa, quello di Giglio, conciliante nella forma, ma molto deciso sui contenuti. Il nodo gordiano non sembra infatti facile da sciogliere. Difficilmente il Pd farà marcia indietro sul nome di Domenico Venuti e comunque non sembra che dalle parti di via Marconi siano intenzionati ad affrontare l’incognita delle primarie. Anche se da parte di un partito, quasi totalmente rinnovato e schierato in maggioranza con Matteo Renzi, sarebbe lecito aspettarsi un atteggiamento più favorevole al metodo delle primarie. Ma i giochi sembrano già essere stati fatti. E’ prevedibile, quindi, che il dissidio si sposterà sulle alleanze. Ma come si è arrivato allo stato surriscaldo attuale? “Dopo un incontro interlocutorio del 24 febbraio u.s”. - si legge nel comunicato-, “lunedì 17 marzo 2014 una delegazione di SEL di Salemi , composta da Francesco Giglio, Salvatore Saladino, Pietro Pecorella, Antonino Caradonna si è confrontata con i rappresentanti del PD pure di Salemi sulle Elezioni Amministrative del prossimo Maggio. Nel corso dell’incontro, SEL ha confermato la propria disponibilità alla formazione comune di una coalizione, in chiara discontinuità con il recente passato che ha visto il Consiglio Comunale sciolto con Decreto Ministeriale e il Comune affidato alla gestione della Commissione Straordinaria. E’ necessario, a nostro avviso, un grande segnale di cambiamento e di inequivocabile rottura con i fatti del passato che tanto danno ha procurato alla nostra popolazione. Per noi, la questione morale è condizione imprescindibile !”. Ma è sulle primarie che si è avuto lo scontro. I toni, mi riferiscono, si sono fatti molto accesi e qualcuno ha continuato la polemica anche fuori dalla sede ricorrendo a un frasario piuttosto colorito. Su questo versante, quindi, si è aperto un baratro tra le due delegazioni. Ce lo conferma lo stesso Giglio quando scrive di avere “proposto al PD che la scelta del candidato sindaco avvenga attraverso la consultazione popolare e democratica delle primarie. Con nostro stupore e meraviglia abbiamo dovuto prendere atto che in merito la risposta del PD è stata di un netto rifiuto.” Per poi riaprire una finestra rivolgendosi all’interlocutore democratico “Per il bene della nostra città, noi oggi invitiamo il PD a fare una serena e tranquilla riflessione sulle nostre proposte e a rivedere la loro posizione di netta chiusura. “ Per infine ribadire che “SEL continua ad essere impegnato alla costruzione di un progetto di chiara impostazione popolare e che recepisca le istanze sopra esposte. Facciamo pertanto appello a quanti, nelle forze politiche, nei movimenti, nel mondo del lavoro, della cultura e dell’associazionismo di Salemi vogliono contribuire tutti insieme alla costruzione di un programma amministrativo condiviso.” Difficile, a questo punto, fare previsioni certe sugli sviluppi della situazione. Se i rapporti del Pd, infatti, con Sel non sono ottimali in questo momento, la stessa cosa si può dire con i rappresentanti dell’Art 4 di Paolo Ruggirello. Da questi pare sia stato posto la questione del numero di legislature conseguite dei candidati consiglieri. Chi ne avesse accumulate due, non dovrebbe essere inserito in lista. Un modo elegante per sbarazzarsi di qualche veterano del consiglio comunale? Qualcuno ha pensato a Calogero Angelo. Una sorta di provvedimento ad personam , quindi,o solo l’applicazione di un codice dal sapore grilliano? Molto ottimista dal canto suo mostra di essere Salvatore Grillo, dirigente provinciale dell’Udc. “L’alleanza con il Pd per noi a Salemi è strategica perché partiamo da intenti comuni. Parlare oggi di primarie mi sembra troppo tardi, vista la lentezza con cui si muove tradizionalmente la politica salemitana. La questione delle alleanze posta da Sel, la condivido. E’ anche alla nostra attenzione, come lo è anche all’interno del Pd. Ritengo inquietante invece che da parte di Forza Italia e Nuovo Centrodesta non siano state ancora indicate candidature credibili”. In effetti, sembra perdere peso la candidatura di Nicola Gucciardi, uno dei primi nomi lanciato dal quotidiano, mentre negli ultimi giorni sempre più insistente si fa il chiacchiericcio attorno al dirigente scolastico Salvino Amico. Chi lo sostiene lo ritiene il personaggio ideale per succedere a Vittorio Sgarbi, ma lui agli amici dice di essere “solo” un candidato “ministeriale e istituzionale”.

Franco Lo Re