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25/03/2014 15:00:00

Gli studenti del Liceo Scientifico ciceroni perfetti alle Giornate Fai di Primavera

Importante, entusiasta e “giovane”, il contributo dato alle Giornate FAI di Primavera del 22 e 23 marzo appena trascorsi a Marsala dagli studenti del Liceo Scientifico “Pietro Ruggieri”, perfetti “apprendisti-ciceroni” per l’iniziativa denominata “Lilibeo-Marsala: una città pluristratificata”. Una consulenza, la loro, offerta sia in italiano che in inglese.
<Un’esperienza molto importante, nella quale ci siamo trovati a esporre tutto ciò che sapevamo a persone molto valide. Abbiamo cercato di rispondere con il massimo della precisione alle varie domande che ci venivano poste, non soltanto in italiano ma anche in inglese – dice Giovanni Armato - in italiano, con me, hanno risposto Giusy Angileri, Rossella Rallo, Rosellina Pizzo, Gianvito Vinci, Marcello Pellegrino e Giovanni La Rosa. In lingua inglese invece Michele Tumbarello, Chiara Alestra e Chiara Arini>.

Secondo Giusy Angileri “è stato molto interessante trascorrere del tempo fra quelle rovine. Non ci aspettavamo tanti visitatori ed è stato un piacere rispondere alle domande dei tanti curiosi. La nostra professoressa di storia dell'arte ci ha dato dei documenti su cui studiare, e già l'anno scorso alcuni di noi hanno partecipato ad un concorso nazionale producendo un dossier proprio sulla chiesa di Santa Maria della Grotta. Abbiamo avuto inoltre anche il privilegio di poterci cimentare in lingua inglese grazie ai tanti stranieri che sono venuti a visitarla. Internamente la chiesa è piena di meravigliosi affreschi, molti purtroppo ormai danneggiati o tenuti in uno stato di conservazione non ottimale. Ci auguriamo che possa essere sistemata e salvaguardata e ringraziamo la professoressa e la scuola per l'opportunità dataci”.

Appassionati i commenti di Marcello Pellegrino e Giovanni Armato che raccontano come la chiesa, eretta nel 1072, abbia subito vari cambiamenti a causa dei vari insediamenti. <Ha caratteristiche prevalentemente barocche e bizantine. L'artista trapanese Giovan Biagio Amico cercò di modificarla alla facciata e alla navata centrale. Si giunge davanti il suo portale tramite una scalinata che era a rampe spezzettate. La chiesa è suddivisa in tre pianificazioni: una navata barocca e poi da un lato gli ingrottati A e B e dall'altro gli ingrottati C e B. La chiesa è situata a 9.70 m. dal livello del mare>.
Giusy Angileri specifica che la chiesa rappresentava quasi una necropoli, poiché al suo interno ci sono molte camere funerarie e molte erano le nicchie fatte per contenere le ossa dei defunti. “Ogni camera era sormontata da un ampio foro sul tetto utilizzato per far scendere la salme, visto che le camere erano chiuse. Interessanti i numerosi affreschi, alcuni di epoca bizantina, altri paleocristiana. Molti gli arcosoli riservati ai nobili, aventi ognuno un affresco con immagini sacre, molti dei quali ormai sono quasi invisibili. I colori utilizzati erano il rosso, il giallo, il blu, tutti colori vegetali>.


Le classi coinvolte sono state la IV E con le professoresse Gullo, di Storia dell’Arte e Scimonelli, d’inglese, e le IV F e IV A, i cui alunni, guidati dalla docente Rosita Gandolfo, erano invece alle fortificazioni di Capo Boeo.
<La chiesa S. Maria della Grotta rimane ancora oggi una preziosa testimonianza del patrimonio archeologico, storico-artistico e culturale di Marsala - dice Rosellina Pizzo - da molto tempo si trova in uno stato di abbandono assoluto e lo Stato non ha mai dato l'opportunità di ristrutturarla. Lo studio di questo capolavoro marsalese ha permesso a noi di descriverla, e ci ha fatto capire come spesso non valorizziamo il nostro patrimonio e non ne denunciamo il degrado. Grazie al FAI è stata aperta al pubblico per una mattinata: forse troppo poco tempo per permettere a tutti di recarsi ad ammirarla! Nonostante ciò, centinaia di persone sono giunte dalla provincia di Trapani questo ci ha resi orgogliosi e soddisfatti del nostro impegno>.