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28/03/2014 12:06:00

Scrive Francesco Ducato, nel giorno del suo compleanno: riprendiamoci l'Italia

 Caro Giacomo Di Girolamo, Amico e Direttore di Marsal@.it e Rmc101,

 RIPRENDIAMOCI CASA NOSTRA

Sono le 3:37 del mattino del giorno del mio trentacinquesimo compleanno. Non riesco a dormire. Non so se capita anche a te ogni tanto. Semplicemente mi sveglio nel bel mezzo della notte perché qualche idea mi si appiccica al cervello e se non mi decido a tirarla fuori non riesco davvero a dormire. Stavolta ho deciso che scrivere a te fosse il modo giusto per farla diventare qualcosa di migliore. Scrivere a te, per me è come scrivere alla Città di Marsala, alla sua coscienza.

Io e te ci siamo conosciuti in Spagna, in Paseo Lluis Companys n. 2 Esc. B, 5o, 4a. Venivi a trovare Serena, la tua allora "fidanzata", che faceva lo stage in Stardust* (che esisteva solo da un anno). Era ottobre 2009, credo. Mi ricordo ancora che mi colpì la tua timidezza, parlavi poco o niente. Capì che ti portavi un carico interiore pesante, per varie ragioni che poi compresi meglio. Un carico che, in buona parte, condividiamo.

Tra i vari progetti che noi avevamo in corso in Studio* c'era l'ideazione e organizzazione di un workshop insieme all'Università Elisava di Barcellona, in Sicilia. Quello che poi diventò l'Ephemeral Arts Connection. Sicuramente la tua visita influenzò fortemente la decisione del luogo in cui realizzare il workshop. Io avevo lavorato per anni al progetto della Casa 4 a Marsala che ruota intorno all'idea di "non finito" e all'Incompiuto, tu avevi lavorato per anni sul libro sul Monumento ai Mille. Il workshop è stata una materializzazione emozionante del tanto lavoro precedente. È stato un modo di mettere in rete quelle idee, di alimentare il dibattito attorno a questi temi. Tanta, tanta altra gente ha iniziato a parlarne, anche all'estero. Abbiamo contribuito a far assumere una coscienza profonda di come in Italia e nel mondo, costruendo il futuro, dobbiamo fare i conti con il peso degli errori delle generazioni precedenti alla nostra. Io sono sempre stato più ottimista di te, lo so, ma credo proprio che sia andata così. Da allora molte cose sono cambiate. Siamo diventati papà tutti e due. Le nostre due bimbe ci hanno insegnato tante cose. Il senso di responsabilità che avevamo nei confronti della nostra Terra e del nostro Tempo è aumentato in modo esponenziale, siamo cresciuti. La situazione politica è stravolta. I partiti agonizzano, il M5S si rafforza giorno dopo giorno.

Una volta (era ottobre 2011 credo) mi hai intervistato in televisione in Aida quel bel programma che facevi in una televisione locale e mi hai chiesto se io fossi del 5 Stelle (c'era uno dei primi rappresentanti locali seduto accanto a me). Ti dissi "no, non lo sono. Io faccio l'artista, l'architetto, l'intellettuale ma riconosco che sia necessario e urgente un rinnovamento radicale della politica attuale, che i partiti sono storia".

Continuo a non essere iscritto ad alcun movimento ma il mio senso di responsabilità d'architetto, artista, intellettuale e adesso papà mi obbliga a approfondire quella risposta. Ieri ho visto questo video

http://www.beppegrillo.it/videos/m/0_4vd8q350.php

C'è questa signora che interviene durante uno degli incontri di campagna elettorale per le europee del M5S. Giacomo ti assicuro che mi ha ricordato mia madre, il suo pianto d'impotenza disperato quando a vent'anni le dissi che non sarei tornato da Barcellona dopo l'Erasmus. Quei nove mesi sono diventati 10 anni effettivamente, ma adesso sono a Marsala, sono uno dei tanti (pochi diresti tu) che sono rientrati, forse anche solo per un po’. "Io dall'Italia non me ne voglio andare" dice la signora del video insieme a tante altre cose che sembrano venire dalla pancia di Mamma Italia. Non si può far vincere l'indifferenza, non più. Bisogna attivarsi, partecipare. Controllare gli altri è già partecipazione. La signora dice al microfono "diamo una possibilità a questi ragazzi, che ci costa, se poi non ci piacciono più li mandiamo a casa". Questa si chiama democrazia diretta (partecipata dicono altri), non più rappresentativa. La signora ha capito che adesso è lei (siamo noi) a decidere, partecipando, mettendoci la faccia, smettendo di delegare ad altri quello che solo noi, tutti insieme, possiamo fare. Usando l'intelligenza in rete, collettiva.

Far bene il proprio lavoro, essere onesti, avere coscienza degli effetti sociali e storici delle proprie azioni, esigere i propri diritti sempre e comunque, affrontare senza paura il barone universitario di turno, prendersi cura degli anziani, dei bimbi e dei diversamente abili (farlo come si deve e con gioia), rispettare l'ambiente, avere uno stile di vita sobrio (non cedere al consumismo sfrenato), sono forme diverse di cambiare il nostro mondo, di partecipare. Non si tratta di iscriversi ad un movimento, indossare l'ennesima casacca o sventolare una nuova bandiera, basta così. Ma di partecipare, non necessariamente con il M5S, io non ci entrerò, ma con l'Italia, che adesso è Europa ed è Pianeta Terra, CASA NOSTRA. Riprendiamocela.

 

Francesco Ducato/Stardust*

 

Marsala 28/03/2014 h. 3:37 a.m.