La giunta di Castelvetrano ha deliberato la costituzione di parte civile nel processo denominato "Agosta Antonella + 21", scaturito dall'operazione antimafia «Eden» del mese di dicembre che ha fatto terra bruciata attorno al boss latitante Matteo Messina Denaro.
La delibera arriva dopo qualche polemica sollevata perchè l'esecutivo non si era costituito parte civile lo scorso 11 marzo, in sede di udienza preliminare. Ha detto il vicesindaco Marco Campagna: «Il nostro ufficio legale ha preparato gli atti per costituirci parte civile in questo procedimento e lo faremo domani (oggi, ndr.) nel corso dell'udienza. Soltanto per un disguido la costituzione non è stata presentata in sede di udienza preliminare». Questo "disguido" comporta la mancata costituzione di parte civile nei confronti di chi ha scelto un rito alternativo e, quindi, dei cugini del latitante Mario Messina Denaro (ha tentato di estorcere denaro all'imprenditrice Elena Ferraro) e Lorenzo Cimarosa oltre che di Giovanni Faraone, Francesco Luppino, Giuseppe Marino, Rosario Pinto, Lea Cataldo e Nicolò Polizzi. Davanti al gup avevano poi patteggiato Aldo Tonino Di Stefano (2 anni, pena sospesa), Vincenzo Peruzza, Girolamo Cangialosi e Antonella Montagnini (tutti un anno e 4 mesi).