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30/03/2014 16:35:00

Guardia Costiera di Marsala. Ecco i controlli, le multe e le denunce di Marzo

Nel mese di marzo 2014 è stata programmata ed effettuata, ad opera dei militari appartenenti all’Ufficio Circondariale Marittimo-Guardia Costiera di Marsala diretto dal Comandante Tenente di Vascello Raffaele GIARDINA, una intensa attività di controllo del territorio di giurisdizione, dell’ambito portuale e degli esercizi commerciali siti nella città di Marsala. In particolare, tali verifiche hanno interessato il comparto della pesca con controlli lungo tutta la filiera dalla cattura alla commercializzazione dei prodotti ittici senza tralasciarsi gli aspetti legati all’attività lavorativa svolta a bordo delle unità da pesca. L’intento che l’Autorità Marittima marsalese ho voluto perseguire risulta essere legato ad assicurare la più ampia tutela dei consumatori finali dei prodotti derivanti dalla pesca ma, altresì, la sicurezza della “gente di mare” imbarcata a bordo dei pescherecci che, con professionalità e tenacia, svolge una attività lavorativa impegnativa e non scevra da situazioni pericolose. Infatti, porre l’attenzione dei controlli su coloro i quali esercitano abusivamente l’attività di pesca come diportisti e ne vendono illegittimamente il pescato attraverso una attività preventiva e repressiva comporta ed assicura, come duplice risultato, la garanzia che il prodotto ittico abbia una provenienza certa ma, soprattutto, che lo stesso abbia “subito” dei controlli sanitari adeguati prima di essere posto in vendita da parte dei commercianti al dettaglio tutelandosi, così, sia i consumatori che le imprese di pesca ed i pescatori professionisti che non devono subire l’illegittima concorrenza di chi esercita tale professione senza averne titolo. Tenendo in considerazione tali premesse, può dirsi più che soddisfacente il risultato conseguito atteso che, dalle pur numerose verifiche, sono discesi solo 5 verbali amministrativi pari ad un totale di € 8.200,00 elevati per aver riscontrato alcuni comportamenti contrari alla normativa di settore ed il sequestro amministrativo di 5 chilogrammi di pescato perché rinvenuto senza la prevista tracciabilità prodotto che, a seguito della visita sanitaria esperita dal competente medico veterinario, è stato conferito per la distruzione. Nello specifico, 1 verbale è stato elevato perché il prodotto proveniva da pesca sportiva cui è stato associato quello per la tracciabilità, il terzo ed il quarto hanno riguardato l’irregolare assunzione a bordo di marittimi stranieri mentre il quinto (€ 4.000,00) perché una imbarcazione da pesca si era sottratta deliberatamente alla vigilanza effettuata attraverso il sistema satellitare di controllo cui è conseguito anche il deferimento alla competente Autorità Giudiziaria per lo sconfinamento dello stesso oltre i limiti di navigazione previsti dalla certificazione di sicurezza.