In Sicilia sono 175mila i soggetti in Cig, mobilità, Aspi e mini-Aspi, che allo scadere dell'ammortizzatore sociale non avranno alcun reddito. E nel primo bimestre di quest'anno sono state già 3,9 milioni le ore di Cig autorizzate. Quelle che resteranno prive di protezione si aggiungono alle 75mila persone che hanno perso il lavoro nel 2013. La disoccupazione per quest'anno è prevista in salita al 23,1% (10 punti in più del dato nazionale), il Pil fermo allo 0,6% e i consumi in calo del 12%.
«Sono dati da catastrofe, nei prossimi mesi potrebbe esplodere un'autentica bomba sociale». E' il commento di Franco Gioia, neopresidente del comitato regionale Inps Sicilia, che ieri alla Presidenza della Regione ha snocciolato le cifre aggiornate della crisi dell'Isola. Per contrastare la tendenza alla depressione, l'Inps regionale propone all'Inps nazionale e alla Regione un bonus occupazione a sostegno del reddito di cittadini delle fasce deboli e dei pensionati al minimo, e per costruire un'opportunità di reimpiego a chi perde il lavoro ed esaurisce gli ammortizzatori sociali. E' già stato fatto in Puglia. Ma servono intese politiche e norme.
«Con azioni di spending review - spiega Franco Gioia - si può finanziare questo strumento per ridare dignità a licenziati e giovani disoccupati». La Regione paga circa 15 milioni di euro l'anno per l'opera delle commissioni mediche delle Asp che valutano le richieste di invalidità civile (250 mila l'anno). «Nonostante le intese con l'assessorato alla Salute - dice Sandra Petrotta, direttore regionale Inps - i tempi dell'accertamento medico restano lunghi: da 168 giorni medi fino a picchi di 211 giorni. In provincia di Trapani abbiamo avviato con la Regione un'intesa, che assegna ai soli medici Inps l'esame delle istanze. Tra febbraio e marzo sono state presentate 3.200 domande di prestazione da parte di 2.500 soggetti, il 69% dei quali è già stato sottoposto a visita e il resto lo sarà nei 30 giorni previsti». Estendendo l'accordo all'intera Isola, la Regione risparmierebbe 10 milioni da destinare al «bonus» assieme a fondi europei. Dovrebbe solo fornire medici e paramedici in quelle province dove l'organico Inps è carente. «Risposte in un mese e risparmi - osserva Franco Gioia - ma non solo: si taglierebbero 13 milioni di spese legali per il fortissimo contenzioso generato dagli esiti delle commissioni mediche delle Asp, cause che l'Inps perde nel 38,2% dei casi». C'è poi la riduzione degli affitti: dopo la soppressione di Inpdap ed Enpals, l'Inps ha lasciato 37 locali in affitto risparmiando 3,3 milioni l'anno, e vuole ricollocare le 30 agenzie territoriali e le 3 complesse tutte con sedi in locazione. Ha chiesto all'assessorato regionale al Lavoro ospitalità negli uffici per l'impiego dell'Isola e ai Comuni di fornire locali in comodato, ma hanno risposto solo 5 enti.
Altra iniziativa per le imprese. L'Inps dal 1999 al 2013 ha passato ai ruoli dell'esattoria contributi previdenziali non versati da datori di lavoro stretti dalla crisi, per un totale di 13,9 miliardi di euro. Tolti 3,5 miliardi di sgravi e 1,8 miliardi per i quali è stata scelta la rateizzazione, l'esattoria ha riscosso solo 1,57 miliardi (circa il 20%). L'Inps deve incassare circa 7 miliardi. «Con l'aggravante - denuncia Franco Gioia - che l'artigiano non paga perchè in cartella esattoriale trova interessi che spesso raddoppiano l'importo. Chiediamo una norma che riporti la riscossione all'Inps, per venire incontro ai piccoli imprenditori che prima hanno sempre pagato e che ora soffrono la crisi, con piani concordati e senza interessi». Insomma, tanti i modi per fare economie con cui finanziare il bonus occupazione. Un progetto «benedetto» dal presidente del comitato nazionale Inps, Pietro Iocca, che vuole estenderlo a tutto il Paese.