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11/04/2014 06:25:00

La nave romana di Marausa. Damiano: "La vogliamo a Trapani". Lite con Marsala

 Si apre un nuovo fronte polemico tra i Comuni di Marsala e Trapani. Questa volta riguarda non l'aeroporto e i taxi (a proposito: come è finita?), ma un reperto archeologico: la nave romana di Marausa, che aveva già fatto litigare in tanti a Marsala.

Ricapitoliamo la vicenda: c'è questa nave romana che è stata recuperata nelle acque antistanti Marausa. E' stata restaurata e ora è pronta per l'esposizione. Si, ma dove? In consiglio comunale, a Masala, è stato approvato un ordine del giorno per ospitare il relitto al Baglio Anselmi, che già ospita la nave punica. Sponsor dell'operazione è il deputato Paolo Ruggirello: "Si tratta di un progetto definito già da tempo - ha detto - per il quale ero riuscito a fa investire la Regione Sicilia 3 milioni e mezzo di euro per la Musealizzazione del Baglio Anselmi, dopo aver provveduto all’ottenimento dei fondi per il recupero del relitto. Non per ultimo ho presentato un’interrogazione al presidente della Regione Crocetta e all’assessore regionale ai Beni Culturali, chiedendo di avviare tutte le iniziative affinché la nave venga esposta nel Museo Archeologico Lilybeo così come previsto nel progetto originale". Per Ruggirello in questo modo Marsala potrebbe diventare  "il Museo Navale tra i più importanti d’Italia e del bacino del Mediterraneo. Occasione pertanto di sviluppo per tutto il territorio".

E il Sindaco di Trapani, invece la vuole al Museo Pepoli: “La nave romana di Marausa deve essere ospitata al museo Pepoli di Trapani. Cederla a Marsala sarebbe uno schiaffo alla cittadinanza trapanese e a quella di Marausa in particolare. Mi meraviglio che un deputato trapanese, per di più legato alla realtà delle frazioni, sostenga il trasferimento a Marsala del prezioso reperto”. Damiano  sta concretizzando un'intesa con il professore Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare della Regione Siciliana. “Si tratta di una soluzione transitoria, poi sarà collocata all'interno del museo del mare che l'amministrazione comunale intende realizzare nel centro storico-dice il primo cittadino-una scelta più che idonea per offrire soprattutto ai turisti che arrivano con le navi da crociera la possibilità di ammirare un'altra perla culturale della nostra Città”.

Il relitto romano fu scoperto nel 1999 a tre metri di profondità nel mare trapanese di Marausa, da Antonio Di Bono e Dario D'Amico dell'Archeoclub. Si tratta di una nave commerciale che aveva ancora al suo interno anfore e ceramiche. E' considerata “l'imbarcazione meglio conservata mai ritrovata”. Risalirebbe al terzo secolo D.C. E' lunga 15 metri e larga circa 5. Si era arenata a 150 metri dalla costa di Marausa Lido poco distante, pare, da un vero e proprio cimitero delle navi, in una zona dove spesso si incagliavano a causa dei bassi fondali. Senza contare quelle cartaginesi affondate dai romani nel 241 a.C. nella battaglia che concluse la prima guerra punica. Il relitto è stato recuperato nel 2011 e il restauro conservativo dello scavo è stato quasi completato da un laboratorio specializzato di Salerno. “L'amministrazione comunale del capoluogo ha già inserito idealmente la visita al relitto commerciale romano – afferma il sindaco- nel percorso culturale turistico, come una ulteriore attrattiva: le mura puniche, i gruppi dei Misteri custoditi nella chiesa del Purgatorio, le chiese barocche, le torri, il dedalo di viuzze della città testimone della dominazione araba e tutte le altre meraviglie del nostro bellissimo territorio”.