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15/04/2014 06:00:00

Mafia,lavoro e legalità. Domani un corteo a Castelvetrano. Ribolla, avviata la rimozione

11,15 - Alla vigilia della manifestazione di Castelvetrano giunge la notizia della proposta di revoca dell’incarico di amministratore giudiziario del Gruppo 6Gdo e della aziende collegate a suo tempo conferita al dott. Nicola Ribolla. A lui sono state contestate “gravissime inadempienze”. La vicenda la ricostruisce per noi il giornalista Rino Giacalone:

Qualche giorno addietro dinanzi al collegio del Tribunale delle Misure di prevenzione è stato avviato il previsto procedimento. L’elenco delle “malefatte” è stato contestato al dott. Ribolla, sostanzialmente il comune denominatore alle diverse voci è quello di “avere agito senza consultare i giudici”. La proposta di revoca riguarda l’amministrazione giudiziaria di due società essenziali alla sopravvivenza del Gruppo 6 Gdo: la Stegicom e la Logicom, le società cui fanno riferimento i centri commerciali Eurospar e Interspar. Nello specifico Ribolla ha inviato ai lavoratori di queste società lettere di licenziamento senza comunicare preventivamente la decisione al Tribunale delle Misure di prevenzione, trattandosi peraltro di società ancora sottoposte a sequestro e non confiscate, e ancora: le contestazioni riguardano “debiti occultati”, mancata definizione dei bilanci societari, modifiche gestionali, procedure per concedere in affitto i rami gestionali delle aziende, avvio di trattative per affidare ad altre società le due società, in una sola parola al Tribunale non è stato segnalato per tempo lo stato di crisi.  L’agenzia nazionale dei beni confiscati nei mesi scorsi ha anche fatto un passaggio preciso quello di affiancare all’amministratore giudiziario un suo consulente, l’avv. Gemma, questi ha in parte assolto al suo incarico segnalando le inadempienze riscontrate, anche da ciò è scaturito il procedimento di revoca. Ad allarmare la magistratura in particolare era stata la sollecitazione che lo stesso amministratore aveva inviato al Tribunale perché nel giro di 48 ore venisse concesso il nulla osta alla cessione delle due società, insieme all’intero gruppo Despar, ad una società commerciale improvvisamente comparsa sul tavolo delle trattative per rilevare le imprese di Grigoli e Messina Denaro. 
 

07,00 - Cgil, Cisl ed Uil, insieme ad un cartello di associazioni, scendono in piazza mercoledì prossimo, alle 9.30, a Castelvetrano, nel trapanese, per ribadire il loro 'no' alla mafia ed affermare il diritto al lavoro, la legalità e la solidarietà. L'iniziativa dal titolo ''Castelvetrano libera Castelvetrano. Lavoro e legalità'', prevede un corteo, che partirà da viale Roma, vicino il ''Parco delle rimembranze'', e, dopo aver attraversato via Vittorio Emanuele, giungerà al Sistema delle piazze dove si terrà il comizio. In testa al corteo ci saranno i lavoratori del Gruppo 6 Gdo (supermercati Despar e 6 Store), l'azienda confiscata all'ex re dei supermercati, Giuseppe Grigoli, ritenuto prestanome del boss latitante Matteo Messina Denaro, ed oggi nelle mani dello Stato. Ancora una volta i lavoratori, attualmente in cassa integrazione e in attesa di avere risposte sul futuro del gruppo, rivendicheranno il diritto al lavoro per tutti i dipendenti. Attualmente l'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata sta tenendo delle trattative con alcune aziende per l'acquisizione, sotto forma di affitto, del Gruppo 6 Gdo, ma, al momento, nessuno sembra essere interessato ad acquisire l'intero gruppo che comprende anche il Centro di distribuzione.

 Scrive la Cgil in un comunicato:

Ancora una volta i lavoratori, attualmente in cassa integrazione e in attesa di avere risposte concrete sul futuro del gruppo, rivendicheranno il diritto al lavoro per tutti i dipendenti.
Attualmente l'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata sta tenendo delle trattative con alcune aziende per l'acquisizione, sotto forma di affitto, del Gruppo 6 Gdo ma, al momento, nessuno sembra essere interessato ad acquisire l'intero gruppo che comprende anche il Centro di distribuzione.
Le 18 aziende con cui l'Agenzia è in trattativa sarebbero interessate all'acquisizione di 28 punti vendita su 39 e da questi resterebbero esclusi i supermercati di Castelvetrano e il Centro di distribuzione.
Per la Cgil resta prioritaria, invece, la necessità di non frazionare il gruppo perché ciò determinerebbe, prima di tutto, il venir meno degli attuali livelli occupazionali.
Intanto, nell'eventualità che non si riesca a individuare un'azienda disposta a rilevare interamente il Gruppo 6 Gdo, Cgil, Cisl e Uil stanno parallelamente lavorando, insieme all'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati e al Comune di Castelvetrano, con il coinvolgimento della Lega delle Cooperative e dell'Associazione Libera, a un progetto che prevede l'istituzione di una cooperativa dei lavoratori per la gestione dell'intero gruppo aziendale.

Il Ministero del Lavoro ha predisposto il provvedimento di approvazione e concessione della Cigs, Cassa integrazione guadagni straordinaria, per i lavoratori del gruppo 6 G.D.O, l' azienda confiscata e trasferita all’Agenzia dei Beni Sequestrati. Lo ha fatto sapere la senatrice Pamela Orrù, che in queste settimane ha seguito la delicata vertenza, sollecitando ripetutamente l’intervento del Governo. “L’iter per la Cassa integrazione – ha dichiarato la senatrice del Pd - è ormai in dirittura d’arrivo. Ho ricevuto precise rassicurazioni da parte degli uffici del Ministero del lavoro. La procedura si dovrebbe concludere a breve, entro poche settimane. Dopodiché si potrà dare seguito alla materiale concessione della Cassa integrazione”.
In questi mesi la parlamentare trapanese è più volte intervenuta in Senato sulla situazione dei lavoratori del Gruppo 6 G.D.O, che ha incontrato in diverse occasioni a Castelvetrano. La senatrice Orrù ha presentato un'interrogazione urgente al Ministro dell'Interno, sollecitando l’intervento del Governo e interessando anche il Ministero del Lavoro per quel che riguarda l’iter della Cassa integrazione. "La concessione della Cassa integrazione, naturalmente, non risolve il problema ma permetterà a questi lavoratori di potere ricevere un sostegno economico, visto che sono senza stipendio ormai da mesi. Bisogna mantenere alta l'attenzione - ha evidenziato la parlamentare - ed arrivare, quanto prima, ad una soluzione definitiva che consenta ai dipendenti del gruppo di avere certezze sul loro futuro occupazionale".