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15/04/2014 11:00:00

Borseggiavano le vecchiette al cimitero. Un arresto e una denuncia a Trapani

Borseggiavano le anziane signore mentre piangevano i propri cari, all’interno del cimitero. I Carabinieri di Trapani, al termine di una articolata indagine, scaturita dalla denuncia di una delle povere vittime, hanno però messo fine all'attività criminosa dei due fratelli trapanesi Scibilia, Carlo e Salvatore.
I due fratelli infatti, aggirandosi nei viali del cimitero, con aria falsamente triste e affranta, dopo aver adocchiato la vittima, approfittando di un attimo di distrazione, con consumata abilità si impossessavano della borsetta lasciata per appena pochi attimi incustodita.
Un’anziana vedova, in particolare, si era rivolta in lacrime ai Carabinieri denunciando che qualche giorno addietro aveva subito il furto della borsetta che aveva appoggiato nei pressi della tomba del defunto marito, dove si era raccolta in preghiera.
La donna, manifestando la sua amarezza per le modalità attraverso le quali si era perpetrato il vile gesto, segnalava ai militari che all’interno della borsa, oltre alla somma di 250 euro in contanti, era stata rubata anche la sua tessera bancomat, con la quale i malviventi avevano successivamente effettuato prelievi per un ammontare complessivo di 400 euro.
I militari dell’Arma si sono subito messi sulle tracce dei malfattori, eseguendo anche servizi di osservazione all’interno dei viali del cimitero, confondendosi perfettamente tra i vari visitatori, portando addirittura anche dei mazzi di fiori per meglio “mimetizzarsi”.
Le indagini si sono dopo poco concentrate su Carlo Scibilia, vecchia conoscenza dei Carabinieri, che già in passato si era reso autore di furti mediante la stessa tecnica criminosa.
L’attività investigativa ha permesso ai Carabinieri di acquisire un valido quadro probatorio nei confronti dei due  fratelli trapanesi.
Ieri sera però l’epilogo. I Carabinieri, infatti, in esecuzione alla misura cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Trapani, hanno tratto in arresto Carlo Scibilia, che è stato condotto presso la locale Casa Circondariale, mentre il giovane fratello è stato solo denunciato a piede libero.
Il risultato investigativo raggiunto dai militari dell’Arma ha consentito di ristabilire, quindi, quelle condizioni di sicurezza e di tranquillità a favore dei numerosi visitatori, che potranno nuovamente raccogliersi tranquillamente in preghiera, ricordando i cari defunti.