Adesso che Toni Scilla ha rotto gli indugi e sceso in campo, con o senza simbolo di Forza Italia, i vari pezzi prendono posizione nelle loro caselle, tutti schierati a dare il matto all’avversario.
Non tutti i pezzi hanno la stessa potenza di movimento, ma tra questi sembra che il ruolo di Regina sia interpretato da Torrente, sia per la capacità di potersi muovere in tutte le direzioni con estrema facilità sia per l’impressionante numero di pedoni che riesce a schierare in attacco. Torrente ha un ampio spazio di manovra, è agile e veloce nei movimenti, domina la scacchiera di gioco a tutto campo, in modo sornione, sicuro e ben protetto. Altro pezzo pregiato preminentemente all’attacco è l’Alfiere di Scilla. Ho seguito con attenzione l’apertura della sua campagna elettorale. Nonostante abbia perduto per strada pezzi importanti ho visto attorno all’ex deputato entusiasmo e calore da parte della gente, in primo luogo della sua “gente marinara” e la marina ha quasi sempre determinato l’elezione del sindaco. Scilla, nonostante sia cresciuto politicamente, appare ancora acerbo e passionale nella comunicazione, soprattutto nei confronti del suo avversario di riferimento che è il sindaco Cristaldi. Sarebbe un grosso errore personalizzare la campagna elettorale come cinque anni fa.Avrebbe tutto da perdere. Lasci stare, inoltre, la polemica sull’assegnazione del simbolo di Forza Italia. Oggi le intenzioni di voto simulate dai sondaggi mostrano che quel simbolo ha perduto ogni appeal insieme a Berlusconi. Il simbolo e quel nome imbarazzante lo lasci all’avversario, ne ricaverebbe un vantaggio in termini di immagine e di consensi. Si va a votare l’uomo non il simbolo. Se saprà condurre la campagna con maggiore senso di responsabilità e soprattutto con sobrietà, gli argomenti non gli mancano, avrebbe molte chance di arrivare al ballottaggio. Il Cavallo non può essere rappresentato che da Pino Bianco; rappresenta il pezzo più elegante per la sua capacità di muoversi sulla scacchiera saltando gli avversari e contemporaneamente costituendo per loro una minaccia. Ma se non dispone di un forte schieramento di pedoni pronti a proteggerlo, potrebbe essere il primo pezzo pregiato a cadere, e la difesa del pezzo appare debole. La Torre non può essere che Pino Siragusa. Sulla scacchiera occupa un posto importante ma di secondo piano rispetto agli altri pezzi; è obbligata a seguire delle direttrici facilmente bloccabili da due semplici pedoni.Credo che l’ex assessore di Cristaldi sia destinato a stallarsi per la frammentazione della destra in tante frazioni e la sua è politicamente la più debole. Improbabile che possa arrivare al ballottaggio. Il Re è sempre lui, Cristaldi. È l’obbiettivo di riferimento. Le strategie sulla scacchiera saranno indirizzate a dargli lo scacco. Il suo punto debole è che non dispone di pezzi importanti né in attacco né in difesa.I pochi pedoni che ha a disposizione sono destinati immediatamente al sacrificio. Ha una sola possibilità, far distrarre gli avversari sparigliando le loro mosse e farli eliminare a vicenda. Ma con quali pezzi? Tutti gli altri candidati non sono altro che singoli pedoni. Pubblicato da Luigi Tumbarello http://arconormanno.blogspot.it/2014/04/amministrative-la-scacchiera.html