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17/04/2014 06:15:00

Castelvetrano. Pochi in piazza per chiedere lavoro e legalità

Castelvetrano libera Castelvetrano, ma non per ora.  Si aspettavano grandi numeri per la manifestazione di ieri a Castelvetrano per chiedere lavoro e legalità. Un'iniziativa nata per stare vicino ai lavoratori del Gruppo 6Gdo e che vedeva tra gli organizzatori sindacati, associazioni, scuole, il Comune. Invece c'erano solo un migliaio di cittadini, studenti, lavoratori del Gruppo 6 Gdo ed i rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati, delle associazioni di volontariato, e dei club service. In testa al corteo il Sindaco della città, Avv. Felice Errante, il Prefetto Leopoldo Falco, Il Questore Carmine Esposito, gli onorevoli Giovanni Lo Sciuto e Nino Oddo, il Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Cafiso, e diversi consiglieri ed assessori. Dopo il raduno presso il Parco delle Rimembranze, il corteo ha percorso le vie della città per giungere nel Sistema delle Piazze dove ci sono stati gli interventi del Sindaco, del Prefetto, del segretario regionale della Cgil Michele Pagliaro, del Dr. Antonio Ingroia, commissario straordinario della provincia.
“Gli assenti hanno sempre torto, e chi oggi non è venuto ha perso una buona occasione per testimoniare come la città sia stanca di essere etichettata come realmente non è- ha tuonato il Sindaco- Oggi non è tempo di polemizzare sui numeri o sulle assenze , è tempo di testimoniare con forza la nostra vicinanza a centinaia di famiglie e di stimolare lo Stato a trovare soluzioni che possano garantire i livelli occupazionali”. Anche il Prefetto Falco ha voluto ringraziare i partecipanti e rassicurare i lavoratori: “ Siamo fiduciosi sul buon esito finale della vicenda,non posso entrare nei dettagli, ma vi assicuro che le migliori intelligenze sono impegnate per garantire la positiva conclusione della vicenda che vi riguarda.”
In  piazza anche gli studenti, per dire coralmente che Castelvetrano si ribella all’oppressione della mafia,  mentre Pagliaro della Cgil ha rimarcato che “solo nella legalità ci può essere sviluppo e che la mafia non dà   lavoro, ma lo toglie, non dà sviluppo ma lo impedisce, creando un  contesto in cui gli imprenditori onesti hanno paura a investire”. Anche Il Commissario Ingroia ha ribadito il suo sostegno ai lavoratori, impegnandosi, per quello che il suo ruolo gli consentirà di portare avanti altre iniziative a sostegno dei lavoratori.

INGROIA. "Per contrastare la mafia bisogna prima di tutto dare lavoro e sviluppo a città di frontiera come Castevetrano, ma i castelvetranesi da soli non possono farcela, hanno bisogno che le istituzioni, tutte, facciano la loro parte". Lo ha detto Antonio Ingroia, nella sua veste di commissario del Libero Consorzio di Trapani (la ex provincia) dal palco della manifestazione "Lavoro e legalità" che si è svolta questa mattina a Castelvetrano. "Io è le istituzioni locali lo stiamo facendo, ma c'è bisogno anche di uno straordinario impegno da parte del governo. Io finora questo impegno non l'ho visto".

CISL. "Siamo al fianco dei cittadini di Castelvctrano che vogliono liberare il proprio paese dall'etichetta della mafia e auspicano un futuro diverso all'insegna della legalità e di un'economia pulita e dei lavoratori del gruppo 6 Gdo che lottano per la tutela dei posti di lavoro”. Ad affermarlo al termine del corteo per dire no alla mafia e per affermare il diritto al lavoro “Castelvetrano libera Castelvetrano” che si è tenuto nel paese del trapanese, è Daniela Di Girolamo Segretario provinciale Cisl Palermo Trapani, che ha partecipato al corteo in rappresentanza del sindacato. In corteo anche i lavoratori dei supermercati Despar e 6 Store, ai quali è stata rinnovata la cassa integrazione. “E' un primo passo importante insieme alla proroga del concordato preventivo al 25 maggio prossimo – aggiunge Di Girolamo – noi continueremo nel nostro impegno affinché vengano tutelati tutti i 500 posti di lavoro e vadano a buon fine le procedure di consultazione per l'acquisizione dei punti di vendita condotte dall'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati” .