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18/04/2014 06:30:00

Curatolo: "La Provincia torna nel Consorzio universitario. Ora pensiamo al futuro"

Da quando le province sono state messe il liquidazione il Consorzio universitario di Trapani, di cui la Provincia è socio di maggioranza, è rimasto appeso a un filo. Giovanni Curatolo, vicepresidente del consorzio, il commissario straordinario della Provincia Antonio Ingroia vi ha dato però una buona notizia.

 

Sì, la revoca del recesso della Provincia dal Consorzio universitario. Quindi si garantisce la compagine sociale che garantisce la continuità degli studi.

 

In sostanza viene annullato l’atto del precedente commissario straordinario con il quale disimpegnava la Provincia rispetto al consorzio. Dunque la Provincia torna all’interno del consorzio. Ma la Provincia non c’è più…

 

Ingroia gestirà questo percorso di transizioni così per come noi avevamo sempre immaginato che avvenisse. Se è vero che ci sarà una novità organizzativa, con la Provincia che si trasforma in libero consorzio di Comuni, non c’è dubbio che questo percorso diventa gestibile attraverso questa azione che Ingroia ha messo in campo. Altrimenti saremmo rimasti scollegati dal futuro assetto della Provincia.

 

Quindi ci si sta organizzando in vista dei liberi consorzi di comuni, che saranno loro i soci di maggioranza del Consorzio universitario.

 

Quello che si sta facendo è una premessa necessaria per il futuro. Serve a dare la speranza di mantenere l’Università a Trapani. La cosa importante è che l’Università di Palermo ha avuto il coraggio di confermare tutto questo garantendo l’offerta formativa per l’anno accademico 2014-2015. Ringrazio il Rettore per questo, per credere nell’importanza dell’Università a Trapani. Sono 40 anni che esiste il Consorzio, ma da 25 anni l’università a Trapani è collegata definitivamente con l’Università di Palermo. Facciamo parte di un decentramento universitario innovativo.

 

Possiamo dire che a prescindere dalla futura organizzazione del Consorzio, l’Università di Palermo non fa alcun passo indietro.

 

Palermo da una parte conferma l’offerta formativa, il Consorzio si sta attrezzando per gestirla.

 

Cosa si studia a Trapani?

 

Giurisprudenza, Biologia Marina, Viticultura ed Enologia di cui abbiamo un corso decentrato su Marsala. E’ una laurea quinquennale che abbiamo costruito su Marsala ed è l’unica possibile al di sotto di Napoli. Tra l’altro è un corso di laurea ancorato sul territorio al contrario di Biologia e Giurisprudenza che sono dipendenti da Palermo.

 

Sottolinea l’importanza del Corso di Laurea di Marsala perchè ha saputo che si sgomita per i locali dell’Agrario di Marsala.

 

Spero che cittadini e politici locali tengano in considerazione, fortemente, la specificità di un corso di laurea così in simbiosi col territorio. Abbiamo addirittura creato una laurea di secondo livello interateneo con l’Università di Torino. I nostri enologi non hanno problemi occupazionali. Stiamo lavorando sull’intelligenza e con intelligenza creando un fiore all’occhiello.

 

Si riferisce alla decisione dell’Amministrazione comunale di Marsala di togliere il contributo al consorzio universitario. Poi è intervenuto il consiglio comunale ripristinando il contributo.

 

Ringrazio il consiglio comunale di Marsala che si è dimostrato sensibile al tema.

 

La Regione Siciliana invece contribuisce?


Aveva già stanziato i soldi per il Consorzio. Il problema era che ci mancava il socio di maggioranza, per l’uscita della Provincia. C’era questo paradosso, da una parte la Regione dava i soldi per i Consorzi universitari, dall’altra li smontava, praticamente, con la cancellazione delle Province. Adesso è stata fatta chiarezza.