Green Italia-Verdi Europei, è fuori dalla competizione elettorale per le europee. Le liste degli ambientalisti non sono state ammesse in tutte e cinque le circoscrizioni per le elezioni del 25 maggio perché non gli è stata riconosciuta l'esenzione dalle firme alla luce di una circolare del ministero degli Interni rispetto alla legge 18/1979 con la quale si sostiene che ci si possa avvalere del diritto all'esenzione solo con parlamentari eletti in Italia.
Una decisione contro cui i Verdi - partito che raccoglie anime dai trascorsi politici diversi, dall'ex vicepresidente finiano Fabio Granata dell'Antimafia a esponenti provenienti da sinistra come Roberto Della Seta e Francesco Ferrante o Verdi storici come Angelo Bonelli e Marco Boato - hanno deciso di appellarsi presentato ricorso in tutte le circoscrizioni.
Per Roberto Della Seta, ex senatore Pd, candidato nella nuova lista ecologista "è andata così a causa di una forzatura perpetrata dal ministero dell'Interno che ha inviato l'elenco con le liste esentate dalla raccolta e di quelle che non lo sono".
Contando sul riconoscimento della famiglia europea dei Verdi la lista Green Italia non ha neanche iniziato a raccogliere le firme necessarie per correre. "Ora - continua - presenteremo un ricorso in ognuna delle cinque circoscrizioni elettorali. Questi verranno inviati alla corte di Cassazione che dovrà prendere un decisione entro 48 ore. Se dovesse respingerlo andremo di fronte al Tar". Se i ricorsi dovessero essere rigettati, i Verdi discuteranno e valuteranno se dare indicazioni di voto ai propri elettori.
"La decisione di respingere le nostre liste, decisione fortemente voluta dal ministero dell'Interno, è di una gravità inaudita", commenta il leader dei Verdi Angelo Bonelli, candidato nella circoscrizione Meridionale.
A sostegno della causa, sono intervenuti anche i Verdi europei con una lettera-appello all'indirizzo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del presidente del Consiglio Matteo Renzi in cui ricordano che l'esenzione dalla raccolta delle firme è un diritto riconosciuto dall'art. 12 comma 4 della legge 18/1979 nel punto in cui precisa che sono esenti dalla raccolta delle firme quei partiti politici che hanno una rappresentanza nel Parlamento europeo e che l'esclusione "appare essere un atto che ha motivazioni più politiche che tecnico-legali".
Il Tar del Lazio, inoltre, il 21 marzo scorso ha risposto al ricorso dei Verdi europei emettendo un'ordinanza che affermava che "l'art. 12 comma 4 della legge n. 18/1979 ha caratteristiche d'immediata applicazione che non rendono necessarie disposizioni di dettaglio". Il diritto all'esenzione, sottolineano tra l'altro i Verdi, è stato riconosciuto pressoché a tutte le formazioni politiche che parteciperanno alle prossime elezioni, comprese formazioni come il Centro Democratico di Tabacci o Fratelli d'Italia.
Oltre a Green Italia-Verdi Europei - che vede tra i suoi capolista il volto noto della tv Susy Blady -, nella circoscrizione Isole sono stati esclusi dalla corsa per Strasburgo anche il Partito Comunista e il Movimento Bunga Bunga-Usei. L'ufficio elettorale della Corte di appello di Palermo non ha ammesso le tre liste perché non sottoscritte da almeno 30mila elettori.