Un listone da trenta milioni di euro. Un listone di contributi ad aziende e privati per interventi nel campo del turismo. Sono i contributi sbloccati e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia dall’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente nell’ambito dei finanziamenti concessi sul FESR 2007-2013.
Nell’elenco molte aziende della provincia di Trapani. Ma tra queste ce ne sono due che sono finite sotto la lente della magistratura perchè in odor di mafia. Eppure la Gazzetta ufficiale dell'11 aprile scorso, dove è stata pubblicata la graduatoria, si apre con un decreto del presidente Crocetta dal titolo: "Disposizioni per la riqualificazione dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata". Infatti.
C’è la Morici Immobiliare di Trapani. Ottiene un contributo da 200 mila euro. Di chi è la Morici? Di Francesco Morici, che con il figlio Vincenzo è al centro dell’inchiesta su mafia e appalti a Trapani. Ai Morici, sono stati sequestrati beni per un valore di 30 milioni di euro, lo scorso anno. I Morici sono stati i protagonisti del grande appalto da 45 milioni di euro per il rifacimento del porto di Trapani in occasione dell'America's Cup, nel 2005. Lavori non ancora completati. Gran parte di quei lavori, come quelli relativi alla funivia Trapani - Erice, da quello che è emerso nelle indagini fu decisa a tavolino da un cartello di imprese "gradite" a Cosa Nostra. Perchè i Morici, scrivono gli inquirenti nell’ordinanza di sequestro, "sono risultati appartenere ad un gruppo di imprenditori che Cosa Nostra ha utilizzato, prima per volontà del famigerato capo mafia Vincenzo Virga e, dopo il suo arresto, del reggente pro tempore Francesco Pace, su mandato del rappresentante provinciale Matteo Messina Denaro allo scopo di esercitare, per oltre un decennio, il condizionamento nelle fasi di aggiudicazione di appalti, nella esecuzione delle opere e nelle forniture”. Numerose le aziende sequestrate. Tra questi anche la “Morici Immobiliare”. Insomma, un’azienda sotto sequestro per mafia che ottiene contributi pubblici dalla Regione. E non è l’unica.
Tra i beneficiari della misura a sostegno delle Pmi in campo turistico c’è la Co.ge.ta. Srl. Di chi è? Di Vito Tarantolo. Per i magistrati della Procura antimafia di Palermo è un imprenditore in contatto con i diversi capisaldi dell’organizzazione mafiosa trapanese e palermitana, da Francesco Pace, capo mafia trapanese succeduto a Virga, a Matteo Messina Denaro sino ai Lo Piccolo. Nel corso degli anni diverse sono state le aziende a lui riconducibili messe sotto sequestro. Tra queste è stata pizzicata anche la Co.ge.ta. che figura nell’elenco tra i beneficiari dei contributi, con 200 mila euro.
Dicevamo che sono tante le aziende in provincia di Trapani che hanno ottenuto i finaniamenti, che arrivano al massimo a 200 mila euro ciascuno.
A Marsala, ad esempio, ottengono 200 mila euro: Enzo&Nino e C. Srl, nella versione di villa Favorita. Nicolò Titone Bar Diego degustazioni Enogastronomiche. De Bartoli Fabio D.I.. Cantine Montalto srl. Gad Srl. Cofic Srl. Villa Iride. Genna Marco Via Vaccari. De Pasquale Fabio. Edilnova Srl. Saviny S.a.s.. Baglio oneto Srl. Mannira Fr Srl, Marsala. Duca Salaparuta. Baglio dei Florio. Mediacom srl. Questi sono soltanto alcuni contributi ottenuti dalle aziende marsalesi. Tanti ne ottiene Michele Licata, magnate del settore turistico-ricettivo, con le sue diverse aziende. Vengono ammesse al finanziamento la Roof Garden Srl, 171.090 euro, la Delfino Ricevimenti, 200 mila euro, Delfino Srl, 200 mila euro. Qui c'è l'elenco completo delle aziende ammesse a finanziamento.