Ha suscitato le critiche del responsabile del Pae, Enrico Rizzi, l’intenzione dell’amministrazione comunale di Castelvetrano di catturare i cani randagi nel parco archeologico di Selinunte con l’ausilio della Forestale e con fucili carichi di anestetico.
“Simili interventi non risultano garantire il benessere degli animali – scrive in una nota il responsabile del Partito Animalista Europeo. Di fatti, tra il 22 marzo 2012 ed il 5 aprile 2012 il nucleo Forestale ha effettuato tre blitz nei comuni di Trapani ed Erice. I tre blitz si sono conclusi con la morte di un randagio di quindici anni rimasto ucciso per un probabile arresto cardio-circolatorio subito dopo essere stato sparato da un tiratore scelto, un altro randagio si è lanciato in alto mare nella zona del porto di Trapani alla vista dei fucili ed è stato necessario l'intervento di una motovedetta della Guardia Costiera mentre un altro ancora è finito narcotizzato in acqua, salvato grazie alla presenza in mare di un sub”. Per quegli episodi Rizzi aveva sporto denuncia ai Carabinieri.
La proposta di attivare le guardie del corpo forestale per la cattura dei cani randagi sul territorio Castelvetrano, scrive Rizzi al sindaco Felice Errante, “rischia di mettere a rischio la vita degli animali e l’incolumità pubblica degli stessi cittadini”.
“Inoltre, - continua Rizzi - è opportuno ricordare anche che l’art. 544-ter c.p. e succ. mod. punisce con la reclusione fino a due anni chiunque, senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche.”E’ corretto, anzi doveroso, intervenire per garantire l'incolumità dei cittadini ma l’immagine di un fucile che va sparando sui randagi, pur se con l’anestetico e con la buona volontà dei tiratori scelti, oltre a potersi configurare quindi come ipotesi di reato ai sensi dell'art. 544-ter c.p. Legge 189/04 è una icona che vorremmo relegare ad altri paesi dove questi interventi provocano sollevazioni di carattere internazionale”.
“Appare fuori luogo il richiamo alle norme di diritto penale che puniscono chiunque cagioni lesioni e/o sevizie ad animali, che hanno il sapore di avvertimenti nei miei confronti, assolutamente irricevibili e che certamente non rappresentano un buon viatico per una leale collaborazione”, è la risposta del sindaco di Castelvetrano Felice Errante. “E’ preciso intendimento di questa Amministrazione Civica, in ossequio delle procedure previste dalle norme vigenti, tutelare l'incolumità pubblica all'interno del sito archeologico e ciò nel rispetto degli animali presenti in grande numero. Per Errante l'intervento della forestale scaturisce dall’ impossibilità di catturare i randagi con metodi tradizionali, anche perché “gli animali risulterebbero in parte aggressivi, oltre che cresciuti negli anni in maniera assolutamente selvatica”.