Avrebbero commesso oltre quindici furti in abitazioni in un anno, in quel di Alcamo. I Carabinieri della Stazione di Alcamo, guidati dal Luogotenente Salvatore Lo Faro, li hanno individuati e hanno eseguito due misure cautelari. Si tratta di Tarantola Vito, classe 1974, nato e residente ad Alcamo, pregiudicato per reati contro il patrimonio e Terraglia Vito, classe 1994, nato e residente ad Alcamo, pregiudicato per reati contro il patrimonio e per stupefacenti
Le misure cautelari emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Trapani, Dott. Antonio Cavasino, su richiesta del Pubblico Ministero Dott. Andrea Tarondo, sono il frutto di una intensa e prolungata attività d’indagine condotta dai militari dell’Arma di Alcamo per cercare di dare un freno agli odiosi reati “predatori” che molto allarme sociale avevano creato nella popolazione.
I furti sarebbero avvenuti nel periodo compreso tra il marzo del 2013 ed marzo del 2014.
Gli investigatori hanno raccolto numerosi elementi che legano i due pregiudicati ad una serie di furti commessi seguendo lo stesso modus operandi: la rottura degli infissi esterni delle abitazioni in zone isolate - come quella di Alcamo Marina - nel periodo invernale e “razzia” di tutto ciò che poteva avere valore o essere rivenduto ad altri soggetti “ricettatori”, sul conto dei quali sono ancora in corso le indagini.
I due erano poi specializzati nei furti in appartamenti situati ai piani alti degli edifici , il Tarantola infatti, avvalendosi della sua piccola statura e delle capacità da funambolo, dopo avere atteso l’uscita dei proprietari dalle loro abitazioni, si introduceva all’interno delle stesse utilizzando come “scala occasionale” i tubi di scarico posti esternamente ai prospetti degli immobili. In alcuni casi è stato accertato che le “capacità arrampicatorie” del pregiudicato gli hanno consentito di introdursi in appartamenti situati al terzo piano di immobili posti anche in strade trafficate. Una volta sui balconi poi, si introduceva all’interno degli appartamenti direttamente dalle finestre lasciate aperte ( nel periodo estivo) oppure mediante rottura del vetro attraverso l’uso di classici oggetti da scasso e facendo entrare in casa il suo complice che lo aiutava a portare via il materiale d’interesse.
Le misure cautelari eseguite nella giornata di ieri sono consistite, per Tarantola, nella custodia cautelare in carcere presso la Casa Circondariale di Trapani, mentre il Terraggia la sottoposizione all’obbligo di dimora nel comune di Alcamo con la prescrizione di non uscire dalla propria abitazione durante le ore notturne.
L’invito che fanno i Carabinieri alla popolazione è quello di porre in essere tutti gli accorgimenti del caso per far desistere, per quanto possibile, i malviventi dai loro intenti criminali, mediante il ricorso alle norme basilari di buon senso, come quelli di chiudere tutte le finestre e le porte ( anche ai piani alti degli edifici) e dotare le abitazioni di sistemi anti intrusione.