19 verifiche, 1 denuncia a piede libero, trovati 7 lavoratori in nero, sospese 3 attività, sanzioni amministrative per quasi 36.000 euro.
I militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Trapani, nell'ambito di servizi finalizzati al contrasto del fenomeno del lavoro nero in tutti esercizi, d’intesa con il dirigente della Direzione Territoriale del Lavoro di Trapani, hanno, in pochi giorni, sottoposto a controllo complessivamente diciannove aziende tra esercizi pubblici, panifici ed attività commerciali varie, e hanno rilevato complessivamente la presenza di sette lavoratori privi di alcuna tutela assicurativa e previdenziale, ovvero completamente in nero.
Avendo riscontrato una percentuale di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro presente, i militari hanno intimato la sospensione dell’attività imprenditoriale di tre delle ditte ispezionate, come previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, così come recentemente modificato a dicembre 2013.
Davvero triste che i datori di lavoro approfittino dello stato di necessità del lavoratore subordinato che – specie in questi tempi di difficoltà economiche – accetta di lavorare in nero pur di lavorare con i conseguenti immaginabili rischi oggi in caso d’infortunio e domani all’atto del pensionamento quando l’INPS non riconoscerà la giusta pensione non ritrovando i versamenti contributivi.
A conclusione dell’attività sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi euro 35.700 per la presenza di lavoratori “in nero” ed è stato, anche, deferito alla Procura della Repubblica di Trapani, un datore di lavoro per aver installato un impianto audiovisivo privo della prescritta autorizzazione, in violazione della Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori).
I predetti datori di lavoro per ottenere la riapertura delle attività hanno dovuto ottemperare alle prescrizioni dei militari, regolarizzando i dipendenti in nero, versare parte delle sanzioni e dovranno, successivamente, versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti.
L’ attività ispettiva continuerà anche nei prossimi giorni, e sono ovviamente in programma il cambio delle fasce orarie e la variazione degli obiettivi, al fine di garantire la massima equità in ogni settore produttivo, per contrastare il fenomeno in questione che comporta, come noto, negative conseguenze al tessuto socio economico della Provincia e nazionale nonché dirette ripercussioni dannose sui profili previdenziali e di sicurezza di ogni singolo lavoratore.