Nel comune di Campobello di Mazara un uomo ogni quattro e una donna ogni cinque rischia di ammalarsi di tumore. Ogni mese ci sono due decessi. E questo perchè? Perchè le falde acquifere sono inquinate. Lo sa bene la commissione prefettizia che gestisce il Comune, sciolto per mafia, che ha dato un incarico per rilevare il ferro nei pozzi. Il limite è 200 microgrammi al litro. Nel pozzo 1 ce ne sono 600. Via via il dato cresce fino all'inverosimile. Nel pozzo 8, per dire, 38.662, come nel pozzo 8. Lo certifica la relazione della Sinergy Lab, la ditta incaricata.
Cosa sta succedendo? Se lo chiede la gente, che è scesa in piazza qualche giorno fa. Non erano centinaia, certo, ma a Campobello è già qualcosa. L'attenzione è tutta per la discarica comprensoriale n.31 di Campobello di Mazara, in Contrada Campana Misiddi. Un'altra relazione, dello scorso marzo, è molto chiara: le acque di falda sono contaminate, "si registra l'uscita di percolato dalla discarica". Lo dice l'Agenzia Regionale Protezione Ambiente (ARPA). I dati, gravissimi, ma non si è fatto mai niente prima d'ora, perchè? Eppure già nel 2008 e nel 2010 altri dati fornivano la fotografia di fonti d'acqua "significativamente contaminate da percolato di discarica" , "con indici di contaminazione ( tra cui particolare rilievo probatorio rivestono l'ammoniaca, i nitriti, i nitrati, la conducibilità elettrica, l'indice di permangano ed alcuni metalli), e con significativo contenuto di nitriti e nitrati". Precedentemente la lettera dell’Arpa, inoltrata in data 17 giugno 2009 al sindaco di Campobello di Mazara, sindaco di Mazara e, in ordine gerarchico, a tutti gli enti preposti al controllo (Ato Belice Ambiente, Provincia regionale di Trapani, Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, Assessorato territorio e ambiente, Arpa Sicilia), intimava gli intestatari a mettere in sicurezza, con estrema urgenza, il sito per il gravissimo danno ambientale in atto;
La Commissione Prefettizia ha messo ai cittadini tutte le carte a disposizione. Le falde sono contaminate dal percolato, non ci sono molti giri di parole. Le vasche, infatti, hanno delle perdite nelle falde acquifere. L'acqua poi arriva in casa dei campobellesi, che la bevono, oppure lavano la verdura e la frutta.
E che fare? Le prescrizioni dell'Arpa sono chiare: spurgo dei pozzi, estrazione del percolato dalla vasca di accumulo, impermeabilizzazione delle vasche. Ma la gente è preoccupata. I morti a Campobello e nei comuni vicino sono tantissimi. I dati del registro tumori sono fermi al 2006, ad otto anni fa. Ma non c'è famiglia di Campobello che non sia toccata dalla tragedia di un parente ammalato o morto di tumore. Si lavora per la creazione di un comitato cittadino, per quella che viene chiamata "una lotta di sopravvivenza".