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11/05/2014 09:53:00

Salemi, Elezioni. Ardagna presenta la squadra. Gli scout incontrano i candidati

C’erano una volta le piazze. E c’erano i balconi. Ma c’erano soprattutto le persone. Piazze gremite di persone. Con il naso all’insù, ascoltando rapiti il comiziante di turno. Fino alla fine degli anni cinquanta, la piazza Municipio e quella di Santa Maria. La piazza dei “comunisti” e quella dei “democristiani” Poi venne l’era di Piazza Libertà. Che divenne di tutti: comunisti, democristiani, socialisti e repubblicani, Il traffico automobilistico inesistente, l’ oratore piazzato con le spalle a San’Antonino, permetteva ai “tifosi” di occupare in tutta la sua dimensione “lu chianu” e l’ “ovu “. Il numero dei partecipanti e l’intensità degli applausi funzionavano come una sorta di sondaggio. Ma spesso, come ammoniva Togliatti ai suoi seguaci, non sempre le piazze piene corrispondevano ad urne altrettanto colme di voti. Poi venne l’era della “rotatoria”, attorno alla quale perennemente e sempre ogni anno di più, circola tutto il traffico automobilistico della città. L’ultimo posto in cui si dovrebbe fare un comizio. Tutto, tranne che l’Agorà degli antichi paesi. Ma anche in questo dettaglio non di poco conto, sta il segno ormai della perduta identità di un popolo.

E anche Antonino Ardagna apre la sua campagna

Nell’ormai consueta sala “La Clessidra”, davanti ad una affollata platea, attenta e calorosa, il professore in lingue Antonino Ardagna, dopo avere presentato la sua squadra di candidati e assessori designati, tutti rigorosamente seduti dietro il tavolo della presidenza, tra cui si notavano l’ex consigliere Giovanni Fici, Anna Arceri e la dottoressa Elisa Russo, ha illustrato una sintesi del suo programma. E da buon docente ha preferito farlo scendendo dalla cattedra, avvicinandosi maggiormente all’uditorio, quasi alla ricerca di un contatto fisico. Con l’accattivante sorriso stampato in viso, ha toccato tutti i punti essenziali. Dalla trasparenza degli atti amministrativi, ai tagli alla burocrazia e diminuzione dei costi della politica e persino alla revisione degli atti predisposti da precedenti amministrazioni. Per la raccolta dei rifiuti ha accennato ad un progetto definito “RicicliAMO e RiuSIAMO” che prevede un riutilizzo dei rifiuti in chiave moderna, identificando aree per riciclo dopo dismissioni ATO, con economie di scala per ricadute economiche ed occupazionali di grande interesse. Per il Turismo idee in grande. Ha sostenuto di volere Istituire un calendario turistico annuale permanente. “Salemi, città turistica permanente”, l’ha chiamata. Per lo sport avanzerà la candidatura della città ai futuri GIOCHI DEL MEDITERRANEO e darà vita alla “SETTIMANA DELLO SPORT”. Per il Centro Storico, prevede la modifica del Piano Particolareggiato.” Promette di ridurre le tasse comunali per l’utilizzo del suolo pubblico, a tutti gli operatori che utilizzano almeno il 50% dei prodotti agroalimentari provenienti dal territorio comunale come anche la riduzione delle tasse comunali (con pagamento di € 1,00 per anno, nell’arco di un quinquennio) per apertura attività commerciali nel centro storico. Farà rinascere il Mercato Contadino, in verità mai nato in questa città, e caso unico in provincia. Per l’Ospedale della città infine si adopererà per l’apertura di un centro di riabilitazione convenzionato con Struttura Ospedaliera di eccellenza.

Gli Scout domandano i candidati rispondono


 

In un clima “alla volemose bene” si è svolto ieri pomeriggio il confronto tra i sei contendenti della prima poltrona cittadina. “La mia città ideale” era il tema dell’’incontro. Organizzato dal Gruppo Scout Salemi 1 presso il Centro Kim, gli aspiranti sindaci hanno dovuto rispondere in due minuti ad una serie di domande, frutto di una ricerca sul campo fatta dai giovavi scoutisti. Assente, come da copione, solo Vittorio Sgarbi. Sulla prima domanda che verteva sulla trasparenza, riduzione dei costi e la semplificazione burocratica. Quasi tutti d’accordo. Domenico Venuti prevde corsi di aggiornamento per una maggiore efficienza e trasparenza dell’amministrazione.
Per Nicola Trapani va migliorato il sito web del comune istituendo anche un referente di quartiere per agevolare la comunicazione.
Antonino Ardagna invece dice che “ la burocrazia va eliminata con una rivalutazione dei servizi, aggiungendo degli altri e rinnovando il personale. Il preside Salvino Amico vorrebbe valorizzazione il personale attraverso la formazione sul front-Office e sul back-office.
Giovanni Armata, dal canto suo, ha sostenuto che la trasparenza e’ già prevista dalla legge. Si tratta di applicarla. La relazione semestrale del sindaco, che da anni non si fa più a Salemi, deve ritornare una prassi normale, pubblicandola anche non online. Così come gli atti più importanti anche in cartaceo. Stimolare la partecipazione attiva dei cittadini anche per il Bilancio con i cittadini. Si chiama Bilancio partecipato. Nicola Gucciardi ha sostenuto che la burocrazia non è negativa ma bisogna saperla far funzionare. Sul Centro storico,
Gucciardi vuole aprire il castello, i musei e le chiese aperto con turni tutti i giorni della settimana. Parcheggi. Armata promette il completamento delle case dei privati con i fondi del terremoto. Se non si presenta il progetto il comune si può sostituire nella riparazione dell’abitazione. ai cittadini. Micro progetti di riqualificazioni con parcheggi e piazzette. Per Amico va rivalutato come fiore all’occhiello ma la città vive nelle altre zone di espansione. Il centro storico va utilizzato come volano della rinascita di Salemi. Auspica bus-navette con gli aeroporti. Ardagna darà l’imput alle attività commerciali ma ritiene prioritario la messa in sicurezza del suolo e poi la rivalutazione degli immobili. Per Trapani discorsi vecchi di 30 anni se sembra che il terremoto sia avvenuto 5 anni fa. Nel centro storico mancano i salemitani. E’ come il cane che si morde la coda: la commissione ex art.5 se non lavora i contributi non arrivano, se i contributi non arrivano non si ricostruisce. Venuti vorrebbe invece una rete wifi per i giovani. Un piccolo intervento questo, ma significativo. Si dovrebbe diffondere e concretizzare l’idea dell’albergo diffuso. Sono seguite una serie di domande sulla raccolta differenziata, sul numero esorbitante dei profughi presenti in città; sul turismo, sul numero delle donne presente in giunta, sui precari contrattisti. Argomenti sui quali non è vi è stata una sostanziale divergenza. Tanto che alla fine qualcuno ha posto l’ovvia domanda sul perché si sono presentati separatamente. “Se siete tutti d’accordo perché vi siete candidati sette?”, è stata la domanda cocente. E di nuovo il rituale. Gucciardi: “Ho cercato dal primo giorno di invitare a fare un passo indietro e indire delle primarie.” Armata: “Abbiamo messo dei paletti fin da subito. Abbiamo scelto una lista civica senza ex consiglieri di un’amministrazione sciolta per mafia. Ho preso la distanza dai partiti per la mia difficoltà a dialogare con il sistema partitico. Ho un buon rapporto con tutti i candidati, se lasciamo da parte gli egoismi sicuramente potremo fare del bene.”Amico: Il problema e’ se noi tutti alla fine di questo percorso possiamo trovare una soluzione. Tra noi credo ci sia volontà di fare.” Ardagna: Ho preso questa decisione non pentendomi. Circa 4-5 mesi fa i partiti si stavano già organizzando così come si era conclusa l’amministrazione precedente. Bisognava fare una sintesi nuova nei partiti. Non è stato possibile ed ho fatto la mia scelta. E infine Venuti: “Provengo da un partito che lavora tutti i giorni dell’anno. Ci sono delle differenze rispetto a metodi e non sui contenuti (che sono uguali per tutti) io ho creato una coalizione con 3 liste forti. Bisogna partite dall’oggetto da condividere. E non dalle ammucchiate”. Se qualcuno si era prefisso di uscire dall’incontro con le idee più chiare o diverse da quelle che aveva quando era entrato, non credo che sia avvenuto. Del resto la stragrande maggioranza del pubblico presente era costituto dai fan dei rispettivi candidati. E la conferma ci veniva data dalla sequenza degli applausi. Tutto sommato comunque un encomio va fatto ai giovani scout, che ci hanno messo tanta energia e lavoro per la riuscita dell’iniziativa.

E Vittorio Sgarbi alla ricerca di un balcone

Rimpiange gli anni di quando ancora o non era nato o era troppo ragazzino per capire. Vittorio Sgarbi, alla ricerca sempre del coupe de theatre , vorrebbe mettere in scena un comizio al balcone, come quelli che si potevano vedere negli anni '50 e '60, quando la politica era, come dicevamo sopra, contatto con la gente. Ma non contento di ciò, e dimenticando di essersi dimesso carica oltre due anni, lo farà con la fascia tricolore di sindaco. Avverrà il prossimo venerdì 16 maggio a Salemi nel quartiere di San Francesco di Paola (lu Santu Patri, precisa). La scelta non vorrebbe essere casuale. E non perché sede dell’omonimo santuario. Secondo anacronistici stereotipi, la scelta forse vorrebbe evocare episodi e personaggi di una parte della storia salemitana mai più ripetibile.

Franco Lo Re