Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
12/05/2014 06:45:00

Autorità portuale, D'Alì smentisce ogni accorpamento tra Trapani e Palermo

 Conferenza stampa, sabato, del senatore del Nuovo Centro Destra, Antonio D'Alì, che è intervenuto per dire la sua sulla polemica del momento a Trapani, l'accorpamento dell'autorità portuale con quella di Palermo. Una decisione dettata dalla spending review e che gli operatori portuali prima, e gran parte della politica, vedono con il fumo negli occhi, perchè in questo modo si perderebbe - dicono i più - l'autonomia del porto di Trapani. D'Alì ha fatto dell'autorità portuale una sua battaglia, e la notizia dell'accorpamento poteva essere per lui un vero e proprio boomerang. E' per questo che ha deciso di convocare i giornalisti per tentare di fare chiarezza. «Finora - ha detto ho registrato soltanto strumentalizzazioni politiche. Non c'è alcun accorpamento con l'Autorità portuale di Palermo. Il governo non ha ancora deciso. C'è, invece, in discussione in commissione un disegno di legge che punta a istituire l'Autorità portuale anche a Trapani. Ed è un disegno di legge che ha la procedura d'urgenza. Il resto sono chiacchiere».
Il fatto è che le  attuali autorità portuali potrebbero essere superare dai distretti logistici:  8 distretti in tutt'Italia e 2 in Sicilia, uno per quella occidentale e un altro per la parte orientale dell'isola.  D'Alì sarebbe pronto a chiedere l'istituzione di un terzo distretto siciliano.
«Ciò che conta davvero - ha aggiunto il parlamentare - è capire come saranno organizzati. Quale sarà la governance».
Gli operatori del porto hanno chiesto di mantenere lo status quo, con la gestione affidata alla Capitaneria di porto. Per il senatore bisogna stare attenti: «Se non rientriamo nella riforma dei porti siano con i distretti o le Autorità più ampie, sarà necessario capire come verranno organizzate le strutture che non fanno parte del progetto più complessivo».
«Desidero tranquillizzare gli imprenditori - ha aggiunto -. Su questa vicenda si sta dicendo di tutto e di più e la politica locale viaggia per strumentalizzazioni e non per trovare soluzioni. C'è chi parla dopo avere, in precedenza, avversato l'Autorità portuale fino al suo scioglimento. In questi anni il porto ha subìto un fuoco di fila perché puntavano a indebolire la mia azione politica. Ma i numeri sono lì a dire che dal 2003 sono arrivati 100 milioni di euro. Qualche politicotto locale sta provando a strumentalizzare una questione che va seguita con grande attenzione, così come abbiamo sempre fatto e con serenità. Non possiamo fare una battaglia localistica su presupposti che apparirebbero inaccettabili. Non abbiamo bisogno di speculazioni politiche. Al contrario sarebbe più utile avere un sistema politico autorevole e una maggiore coesione istituzionale. Ma qui da noi, spesso, ci si ferma alle beghe tra due Comuni per un semaforo. Gli altri, però, non stanno a guardare e vanno avanti».

Nel fine settimana è stato a Trapani anche il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini, leader del Psi. Anche per lui la partita sul porto del capoluogo rimane aperta.  «Questa città - ha detto - ha già subito una violenza quando le hanno tolto l'Autorità Portuale. È una ingiustizia che pesa ancora. Il porto è l'essenza del popolo trapanese». «Un porto - ha sottolineato - ha un futuro se la sua autonomia è affiancata da strutture collaterali. Qui penso, ad esempio, alla bretella autostradale che porta a Mazara del Vallo. È una priorità. Sono stati investiti 150 milioni di euro, ma l'opera è di 370 ed ora ci sono le risorse del fondo sociale europeo. La Regione rompa le scatole al Ministero».
Anche il sindaco Vito Damiano interviene sulla paventata possibilità del trasferimento della gestione del porto all'Autorità portuale di Palermo. E per questo ha organizzato un incontro a Palazzo D'Alì - oggi alle 11 - e al quale sono invitati i parlamentari nazionali e deputati regionali della provincia, il comandante della Capitaneria di Porto, i presidenti di Confindustria e Camera di Commercio, le organizzazioni sindacali e gli operatori turistici e commerciali. «Sarà esaminato il disegno di legge del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi che prospetta, fra le altre cose, la rideterminazione delle competenze delle Autorità Portuali con il trasferimento della gestione del porto all'autorità portuale di Palermo - dice il sindaco - Sono certo che tutti contribuiranno ad elaborare una proposta da inoltrare al Ministro e a sostenerla per assicurare l'autonomia del porto con un'attenzione maggiore rivolta all'intera provincia. Il porto beneficia di una posizione strategica per le principali mete del Mediterraneo».