Buoni i numeri per Unicredit in Sicilia. La raccolta diretta è pari a 13,5 miliardi di euro (in lieve aumento rispetto al 2013), di cui una buona fetta, 8,1 miliardi, è destinata agli impieghi.
In linea con quanto effettuato nel resto del gruppo, UniCredit nell'Isola ha operato non solo un'azione di pulizia dei crediti dubbi, ma anche un contenimento dei costi operativi, che si è tradotto nel 2013 nella chiusura di una decina di sportelli «di prossimità», ossia troppo vicini o duplicati rispetto ad altre filiali per effetto di precedenti fusioni o incorporazioni bancarie, e un'altra decina di chiusure è prevista quest'anno. Oggi gli sportelli in Sicilia sono 370 e sono attivi 747 bancomat, di cui 332 «evoluti», ovvero in grado di svolgere anche le funzioni di versamento contanti e assegni. Vi sono poi 401 chioschi Pc e multifunzione, ossia postazioni dalle quali è possibile accedere ai servizi di home banking.
Quanto al personale, oggi le unità dipendenti sono circa 5.000. Se lo scorso anno le uscite non sono state particolarmente siginificative, è in corso una trattativa con i sindacati per una nuova operazione di prepensionamenti.
Dunque, meno sofferenze, meno costi e più ricavi: anche nell'Isola la riemersione dal periodo di crisi non è stata a scapito della clientela. Infatti - ed è l'ulteriore novità di questo primo trimestre del 2014 - l'aumento degli impieghi vede in prima linea i mutui alle imprese: da ottobre a oggi sono stati erogati 90 milioni di euro di nuovi crediti a circa 4mila piccole e medie imprese. «UniCredit - annuncia Giovanni Chelo regional manager Sicilia di UniCredit - in Sicilia mette a disposizione altri 200 milioni per dare supporto a 25mila imprese dell'Isola». A breve sarà automatizzata la procedura di erogazione «per far sì - conclude Chelo - che i clienti possano uscire dalla filiale con la contestuale disponibilità dei crediti sui propri conti».