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21/05/2014 06:30:00

Trapani, sulla sfiducia a Damiano adesso i partiti nicchiano

 Fino a qualche mese fa la sfiducia al Sindaco di Trapani Vito Damiano da parte del consiglio comunale sembrava cosa fatta. Inviso alla sua stessa maggioranza, Damiano non aveva trovato sponda nell'opposizione, e sia il Pd che il consigliere ed ex Sindaco Fazio avevano annunciato una mozione di sfiducia. Ma con l'avvicinarsi della data X, invece, in molti si tirano indietro. Sfiducia al Sindaco significa andare a casa tutti, e molti consiglieri non vogliono perdere il posto in consiglio e la relativa indennità di carica. Quindi, da qualche giorno, si osserva un rompete le righe.

Nino Oddo, ras locale del Psi, dice che il suo partito deciderà a breve "dopo un approfondimento". Nel frattempo Oddo continua la sua campagna acquisti e a breve annuncerà la costituzione di un gruppo consiliare a Trapani come avvenuto già a Marsala ed in altri Comuni della provincia. 

Un altro che ci ha ripensato è Paolo Ruggirello, a cui fa riferimento il gruppo "Articolo 4. Mentre prima la sfiducia a Damiano era certissima, adesso i consiglieri di Ruggirello la vincolano a "quali saranno i programmi per il futuro".  "Bisogna avere chiaro l'eventuale percorso" dice Ruggirello, che con Damiano fino a qualche giorno fa era uno dei più polemici, invece adesso lancia una ciambella di salvataggio: "Gli suggerisco di riunire tutte le forze politiche presenti in consiglio. Faccia un programma a tempo con tre-quattro punti da sviluppare. Pensiamo a risolvere le principali problematiche del territorio, soprattutto l'occupazione". 

Le mozioni di sfiducia al momento sono due. Una fa riferimento a Mimmo Fazio, l'altra al Pd, che però ha fatto capire che non voterà la mozione di Fazio perchè la ritiene "molto personale e poco politica". Ogni mozione  dovrà avere almeno 12 firme per essere presentata ed almeno 20 voti su 30 per essere approvata. La «sfiducia» deve essere motivata e potrà essere discussa non prima di 10 giorni e non oltre un mese dalla sua presentazione. 

Per il segratario del Pd, Francesco Brillante, "Trapani oggi, è senza futuro, senza programma, senza un progetto e senza un assessore al Bilancio. Ecco perchè dopo le elezioni europee presenteremo la nostra mozione di sfiducia. Tante le cose che non vanno per il Pd: il  Luglio Musicale, la tassa sui rifiuti (Tares), la raccolta dei rifiuti, la zona a traffico limitato, le condizioni delle frazioni e del litorale.  "Il partito - continua Brillante  prende le distanze da questa esperienza amministrativa che non può essere salvata. Intendiamo affrancarci e da questa esperienza di governo, nella consapevolezza che le colpe non ricadono tutte su Damiano. L'ex sindaco, che da tempo lo osteggia, si pone come padre politico senza il quale non sarebbe esistito questo sindaco e, nel contempo, fautore della sua disfatta, non certo per la sfiducia che, anch'egli sostiene, ma per la disastrosa situazione che ha lasciato in eredità ad un inerte primo cittadino".