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22/05/2014 09:14:00

Altre otto villette abusive scoperte a Marsala vicino al Signorino

Alla faccia della bandiera blu. Le demolizioni non scoraggiano gli abusivi in riva al mare. Lo dimostra anche l’ultima indagine della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, che nelle contrade Fossarunza e Berbaro Rina ha scoperto otto villette abusive realizzate a pochi passi dal mare. Gli immobili sono nella fascia dei 150 metri dalla battigia, quella di ‘’inedificabilità assoluta’’. Due addirittura quasi sull’arenile. Entrambe sono di proprietà di un imprenditore (Albione) che fabbrica e vende prefabbricati che da diversi anni vengono collocati stabilmente nella convinzione, dei proprietari, che siano a norma di legge. In realtà, però, non è così. Una volta fissati al suolo, infatti, i prefabbricati, provvisti di energia elettrica, acqua e scarichi nel sottosuolo (che poi finiscono in mare), sono soggetti alla normativa edilizia e urbanistica come tutti gli altri immobili. Due delle villette abusive scoperte dalle Fiamme Gialle della Procura diretta da Alberto Di Pisa sono, tra l’altro, su aree acquisite, da oltre dieci anni, al patrimonio del Comune di Marsala in quanto si scoprì che erano state abusivamente lottizzate. Non si comprende, intanto, come queste villette, pur essendo state realizzate diversi anni fa, non siano state notate prima dalle autorità competenti per materia. A cominciare dal Comune. Proprietari delle otto villette abusive scoperte dalle Fiamme Gialle della Procura sono risultati essere imprenditori, impiegati e insegnanti (le loro iniziali sono L.A., P.R., F.A., P.D., S.C. e F.S.). Tutti sono indagati per abusivismo edilizio. Reato per il quale, di recente, nel corso di un convegno organizzato a Petrosino da Legambiente, il procuratore Di Pisa ha ribadito ‘’tolleranza zero’’. Ricevendo il plauso del presidente dell’associazione ambientalista per l’impegno profuso su questo fronte sin da quando si è insediato a Marsala. Se le demolizioni sono state avviate, del resto, lo si deve al ‘’pungolo’’ della Procura, la cui prima importante indagine sul fronte dell’abusivismo edilizio risale al luglio 2007, quando per abuso e omissione d’atti d’ufficio in concorso con chi aveva il dovere di ordinare la materiale acquisizione al patrimonio comunale di quegli immobili abusivi realizzati lungo la costa per i quali era stata disposta la ‘’confisca’’ furono notificati circa 210 informazioni di garanzia. Gli ‘’avvisi’’ raggiunsero numerosi proprietari delle villette costruite, dopo il 1976, lungo i litorali marsalesi nella fascia entro i 150 metri dal mare, nonché funzionari e amministratori comunali.