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23/05/2014 06:35:00

Durante indagato per truffa. Damiano chiede il rito abbreviato

L'ex presidente di Confindustria e Confidi Davide Durante, 52 anni, originario di Santa Ninfa, è indagato per truffa, falso in bilancio e falso nell'ambito di un'indagine giudiziaria della Procura della Repubblica di Trapani. L'inchiesta, coordinata dal sostituto Sara Morri, ha preso il via da una segnalazione anonima e da due denunce, una delle quali presentata da Confidi. A Durante viene contestato di avere sottratto circa seicentomila euro dalle casse del consorzio che ha guidato fino a circa un mese fa. 

Secondo Gregory Bongiorno, che ha preso il posto di Durante proprio alla guida di Confindustria, Durante avrebbe già ammesso le sue responsabilità. "Tutto ciò ci dispiace sotto il profilo umano, ma per noi il rispetto delle regole è fondamentale. Abbiamo agito con grande fermezza ed, al contempo, con grande equilibrio. Abbiamo collaborato con le forze dell'ordine e la Procura fornendo tutto ciò che era necessario".

Quello che fa specie è notare che  Durante, da presidente di Confindustria, nel corso della sua gestione aveva avviato un nuovo corso improntando le attività su criteri di legalità, ad esempio fondando l'associazione Antiracket. Nel mese di luglio del 2011 era stato riconfermato alla guida di Confindustria per un ulteriore biennio. Nel mese di settembre del 2012 Davide Durante aveva deciso di rassegnare le dimissioni per candidarsi, ma senza successo, all'Assemblea Regionale Siciliana nell'ambito della lista "Cantiere Popolare". Durante è stato anche componente del consiglio direttivo di Confindustria Sicilia ed ha guidato fino allo scorso mese di aprile il consorzio Confidi. Incarico lasciato a seguito dell'avvio dell'indagine giudiziaria che lo vede coinvolto.

Durante è anche coinvolto in un'altra inchiesta, questa volta della Procura di Marsala. Secondo l'accusa, nella sua qualità di legale rappresentante della società "Pietro Durante" di Santa Ninfa , non avrebbe versato entro i termini previsti dalla legge ritenute d'acconto risultanti dalle certificazioni rilasciate ai sostituti d'imposta per un ammontare complessivo di quasi 65 mila euro. L'irregolarità, relativa al 2009, si evincerebbe dal modello 770/2010.

DAMIANO. Il Sindaco di Trapani, Vito Damiano, ha scelto la vita del rito abbreviato nel processo che lo vede imputato con l'accusa di peculato. Ha utilizzato l'auto blu del Comune per andare allo stadio, al palazzetto e dal barbiere. Damiano non ha mai negato le circostanze, peraltro emesse da pedinamenti e servizio di videoripresa, ma sostiene che sia legale, dato che, per esempio, allo stadio a vedere le partite del Trapani Calcio, Damiano va in qualità di Sindaco.....In caso di condanna beneficerà della riduzione di un terzo della pena. Ma  Damiano è certo di riuscire a dimostrare l'insussistenza delle accuse che gli vengono contestate.
Damiano ha detto che si sarebbe recato dal barbiere mentre rientrava da impegni istituzionali. Ciò non avrebbe comportato, a suo dire, alcuna deviazione e aggravio di spese.
Damiano, assistito dall'avv. Gino Bosco, ha chiesto di chiamare a deporre il dirigente della Squadra volante di Trapani, Biagio De Lio e l'ispettore assegnatogli quale tutela. La richiesta è stata accolta dal gup Antonio Cavasino. I due testi saranno sentiti il 18 giugno.