E' la Sicilia la regione in cui è nato il maggior numero di imprese giovanili previste dal decreto legge cosiddetto «Cresci Italia», varato ai tempi del governo Monti. Decreto che ha dato la possibilità di costituire società a responsabilità limitata (srl), con un solo euro di capitale sociale, per dare la possibilità ai giovani, fino a 35 anni, di cimentarsi in un'attività imprenditoriale. Infatti, il 2013 si è chiuso con vero e proprio exploit delle imprese under 35. A fine dicembre, in Sicilia, erano complessivamente 65.598, con un numero di iscrizioni doppio rispetto a quello delle cessazioni (12.271 contro 6.054). Nell'Isola i giovani capitani d'azienda rappresentano il 15% sul totale delle imprese esistenti. Una perfomance, piuttosto positiva sostengono gli analisti, se si considera che in Friuli Venezia Giulia, la componente giovanile è dell'8% sul totale. Nel primo trimestre del 2014, il numero delle «srl under 35» è stato pari a 3.412, circa il 39% del totale delle nuove iscrizioni.
Il primo trimestre del 2014, in Sicilia, si è chiuso in rosso, ma ha ripreso fiato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In generale, da gennaio a marzo, come si evince dal grafico, il saldo delle imprese è rimasto sempre negativo (-1.033), ma con una decisiva tendenza d'inversione rispetto al 2013 quando all'appello mancavano 2.666 imprese. Sul risultato ha influito il rallentamento delle cancellazione che nel primo trimestre 2014 sono state 9.733, mentre nel primo trimestre 2013 erano state 11.342. Stabile, invece, il numero delle iscrizioni: 8.700 nel primo trimestre del 2014; 8.676 nel primo trimestre del 2013.
Commercio, servizi alle imprese, turismo, agricoltura e costruzioni i settori più gettonati, nel primo trimestre 2014, per un totale di 2.663 imprese giovanili. Le restanti 759 sono esluse dal conteggio perché iscritte in settori non rilevati dalle statistiche.
Soddisfatto per la voglia di fare dei giovani siciliani, il presidente di Unioncamere Sicilia, Antonello Montante: «Soprattutto nel Mezzogiorno, per chi ha meno di 35 anni, mettere in piedi un'impresa rappresenta un'alternativa al lavoro dipendente. Nonostante i numeri scoraggianti sulla disoccupazione, l'andamento delle imprese giovanili fa ben sperare, dimostrando come ci sia ancora voglia di fare impresa ed essere produttive». E per Montante, «questo è un segnale importante soprattutto in una regione come la Sicilia dove troppe volte si sente parlare di clientelismo e assistenzialismo. Queste parole devono essere cancellate per dare finalmente spazio al merito e alla competenza».