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30/05/2014 14:50:00

Al via l'edizione 2014 delle Orestiadi, nel segno del contemporaneo

 E’ la prima edizione di un festival di teatro, danza, circo, musica e arte performativa, cinema e poesia che include - oltre ai tradizionali e consueti luoghi di spettacolo - alcuni dei tanti spazi architettonici di Gibellina.

Un diverso itinerario della percezione che riduce la separazione fisica tra la città, la sua comunità e i luoghi che la disegnano, grazie anche all’incontro tra gli artisti e l’architettura. Il festival è anche un progetto sullo spazio scenico e sul dialogo tra le linee e le traiettorie degli artisti in movimento e le forme e le geometrie dei luoghi. Gibellina, ricca di ‘insediamenti artistici’, offrirà, dunque, agli artisti e al pubblico questa bellissima opportunità. “Orestiadi nel Segno del Contemporaneo” è promosso con fondi Po fesr 2007-2013, dall’assessorato regionale dei Beni Culturali.

 

Sono 25 i gruppi e le compagnie ospitate per questa prima edizione, tra le più significative e riconosciute esperienze italiane ed estere, con 35 spettacoli differenti e dieci documentari in visione permanente, con l’intento di allargare non solo il dialogo tra arti dello spettacolo dal vivo com’è sempre stato peculiare a tutte le XXXII edizioni del Festival delle Orestiadi fin qui realizzate, ma anche di rivolgersi a un pubblico non solo specializzato. E saranno quasi 150 gli artisti coinvolti a vario titolo fra poeti, drammaturghi, scenografi, registi, musicisti, attori e ideatori. L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito, con eccezione di quelli in programma al Baglio Di Stefano, per il cui ingresso è previsto un biglietto di 5 euro.

 

“Il Festival, così concepito – sottolinea il direttore artistico Claudio Collovà – rimane comunque nel solco di una tradizione già avviata negli anni passati, quando le Orestiadi non erano solo al Baglio di Stefano o al Cretto come nelle recenti edizioni, ma invadevano le piazze e i palazzi, trasformando la città in un luogo di festa e di incontro per la sua comunità. Ritorna ad essere magistrale l’esempio di Gibellina, nell’idea del suo fondatore Ludovico Corrao, secondo cui partendo da un pensiero sulla società si è giunti alle opere, e dalle opere si è riflesso sulle risposte che la città ha dato e ritornerà a dare alle sollecitazioni dell’arte”.

“Arriviamo a questa proposta così complessa – aggiunge Collovà – dopo un anno di grandi difficoltà per la Fondazione Orestiadi, difficoltà che purtroppo continuiamo a condividere con moltissimi festival siciliani, istituzionali e indipendenti. Per noi continua a essere importante fare il nostro lavoro, mantenendo altissima la qualità della proposta, ma non possiamo non essere seriamente preoccupati dei tagli ventilati e confermati alla nostra ormai più che trentennale attività. Il festival è solo una parte del nostro lavoro e sebbene venga riconosciuto all’estero e in Italia come uno dei festival più importanti e direi necessari della scena contemporanea, e sebbene sia ancora in grado di ideare progetti e attività, la Fondazione soffre oggi di rilevanti e improvvisi tagli che riguardano la sua gestione ordinaria, indispensabile per offrire al pubblico e agli artisti

la nostra tradizionale accoglienza, risorse sempre più ridotte annunziate peraltro con molto ritardo e a programmazione già avviata. Uno sforzo enorme, in un momento davvero difficile per lo spettacolo in Sicilia, che ci fa diventare eroi quando non vorremmo né dovremmo esserlo. È forse per questo che molti spettacoli di questa prima edizione parlano di naufragi? A nome di tutti noi che lavoriamo qui, e a nome degli artisti che verranno qui da tante parti del mondo, chiedo e auspico il sostegno del nostro pubblico, del suo sorriso, dei suoi applausi. Possa la soglia della Porta del Belìce di Consagra, essere solcata da tantissime anime in cerca di bellezza. E possa il sogno di Ludovico Corrao continuare a vivere per portare la poesia nel nostro cuore”.