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13/06/2014 19:42:00

A rischio Sviluppo Italia Sicilia

 "L'assenza di un piano organico e credibile di risanamento e rilancio dell'attività, di una conduzione politica autorevole della società, di un socio consapevole e responsabile mette a rischio il futuro di Sviluppo Italia Sicilia e con esso quello dei suoi lavoratori e quello di migliaia di siciliani, che non potrebbero avere accesso al credito per realizzare il proprio sogno di avviare un'attività in proprio''. A lanciare l'allarme sono le organizzazioni sindacali dei bancari Fiba Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil, Ugl Credito con le Rsa, preoccupate per il futuro di Sviluppo Italia Sicilia. Secondo le parti sociali a rischio c'è la sopravvivenza dell'azienda e i finanziamenti previsti dalle leggi nazionali sull'autoimprenditorialità e autoimpiego, quantificabili in più di 20 milioni di euro annui, che permetterebbero l'avvio di oltre mille nuove imprese, con un impatto occupazione stimabile in circa 2 mila nuovi addetti. La società che dal 2001 in Sicilia ha dato vita ad oltre 10 mila nuove iniziative imprenditoriali ''dal passaggio di proprietà alla Regione siciliana (2008) ha accumulato perdite che hanno azzerato tutte le sue riserve ed intaccato lo stesso capitale sociale''. ''Il 2013 si è chiuso con una perdita pari a circa 1,8 miliardi imputabile - spiegano i sindacati - alle condizioni economiche fortemente penalizzanti imposte dal suo committente unico la Regione e ciò nonostante un costo del personale in diminuzione. La commissione Bilancio dell'Ars si è impegnata a farsi promotrice di un'azione nei confronti del parlamento e del governo regionale, affinché mettano in campo tutte le iniziative necessarie a garantire la sopravvivenza della società - concludono - e il mantenimento sul territorio della regione di tutte le opportunità di sviluppo ad essa legate, si faccia presto''.