di Leonardo Agate. Basta guardare la carta geografica, con i territori assegnati dall'Onu nel 1947 al popolo israeliano, con i territori successivamente occupati da Israele, con quelli sotto dominio palestinese, per rendersi conto che le occasioni di guerra sono permanenti. Persino popolazioni pacifiche non durerebbero a lungo in pace in quella situazione. E qua non si tratta di comuni popolazioni, bensì di milioni di persone che sono convinte di avere diritto a una parte della torta maggiore di quella dell'avversario, anzi del nemico.
Gli ebrei che in massa tornarono, dopo gli eccidi della Seconda guerra mondiale, nel territorio che duemila anni prima era stato loro si sono scontrati con una popolazione, quella araba, che da altrettanto tempo aveva occupato quello che gli ebrei in millenaria diaspora avevano lasciato. Sarebbe stato il caso che seguissero la parabola evangelica del ritorno del figliol prodigo, e facessero festa insieme. Ma gli arabi in grande maggioranza e gli ebrei in esclusiva seguono due divinità diverse. E quando agli interessi pratici si sommano le fedi religiose non c'é accordo che tenga.
Gli arabi palestinesi sono in gran parte mussulmani, gli ebrei sono ebrei e basta. Per gli ebrei il vecchio testamento é la regola. E il vecchio testamento non é tenero nell'espressione dei sentimenti e nella condanna dei colpevoli, o di quelli che sono considerati colpevoli. Anche gli arabi palestinesi mussulmani non scherzano. Sono capaci di imbottirsi di tritolo e andare incontro a un carro armato israeliano. Pur di farlo saltare in aria sono disposti a saltare in aria pure loro.
A guardare la storia, sia gli arabi palestinesi sia gli ebrei hanno diritto a una loro sede e a un loro stato in quel vasto territorio che ai tempi dei romani andava pressappoco dall'attuale Libano e Siria a nord, Giordania a est, Mar Rosso a sud, Egitto e Mar Mediterraneo a ovest. Ma il diritto spesso si piega alle ragioni del più forte, e in questo caso si tratta di due entità ugualmente forti, con agganci alle grandi potenze mondiali. In linea di larga massima le aspirazioni di Israele sono sorrette dagli Stati Uniti e dai suoi alleati; le aspirazioni arabo palestinesi da buona parte degli stati arabi e dalla Russia. Avviene, nel territorio della storica Palestina, non una guerricciola tra due stati piccoli stati, ma continuamente la prova di un conflitto mondiale che per fortuna non é mai scoppiato.
Al tempo del disfacimento delle colonie, nella prima metà del secolo scorso l'Inghilterra ebbe l'incarico dell'amministrazione straordinaria del territorio palestinese. Sotto gli inglesi la gestione politico - amministrativa funzionava, anche perché non era arrivato il tempo della fine della Seconda Guerra Mondiale, quando gli ebrei sparsi in tutto il mondo, ma soprattutto in Germania e in Russia, si misero in cammino verso la terra promessa. Sorse quindi l'urgenza di delimitare il territorio da assegnare agli ebrei e l'altro da assegnare agli arabi palestinesi. La decisione che fu presa dall'ONU nel 1948 fu la peggiore fra le possibili. Gli inglesi si astennero dal voto, prevedono i conflitti che sarebbero sorti.
La storica Palestina comprende pochi territori fertili, e molti aridi o desertici. A parte l'utilizzazione del mare per le risorse che se ne possono trarre, il bacino del Giordano rappresenta l'unica fonte di approvvigionamento delle acque per l'agricoltura e le bonifiche. Una suddivisione logica avrebbe dovuto prevedere che la risorsa idrica fosse usufruibile da tutti e due i popoli. Invece, cosa ti fa L'ONU? Tenendo conto degli insediamenti umani di ebrei e palestinesi, sparsi in gruppi a macchia di leopardo sul territorio, suddivide la terra pure a macchia di leopardo, con il risultato della non contiguità territoriale di una parte umana rispetto all'altra. In seguito poi alle occupazioni di territori palestinesi da parte dello Stato ebraico- assommanti a circa un terzo del territorio originariamente assegnato - oggi la situazione é ancora più ingarbugliata: se non andava bene la suddivisione originaria, contestata fortemente fin da allora dagli arabi, figuriamoci se possa andar bene ora che Israele ha occupato con l'esercito anche territori mai a lui assegnati.
Previsioni? La guerra tra Israele e gli arabi palestinesi continuerà a lungo, tra alti e bassi, tra tregue e riprese di ostilità.