Ma tu chi sei, Giacomo Bertuglia?

   “Ma tu chi sei?” è il titolo del programma di Katia Regina in onda ogni lunedì sera alle 21 su Rmc 101. Ecco le impressioni della conduttrice dopo la puntata con Giacomo Bertuglia, musicista. 

Raggomitolato nel suo mondo si sente protetto, avvolto dalla melodia liquido-amniotica che riproduce col suo strumento ogni volta che si esibisce. Giacomo Bertuglia, musicista e non per caso. Ma anche un po’ filosofo, stavolta per necessità. Un po’ idiota, ammette lo stesso, spiazzato da alcune domande che lo hanno colto impreparato. Si sente affine a Paperino per via della sfiga, ma a guardar bene non mi pare affatto uno sfigato, o forse ci sono cose che non sappiamo e si è guardato bene dal dire in diretta. Secondo Giacomo, Dio potrebbe anche esistere. Pertanto meglio non pronunciarsi in maniera definitiva: vuoi mettere la mala fiura trovandoselo davanti a fine concerto? Vorrebbe suonare coi Rolling Stones, e, pare, che Mick Jagger gli abbia detto: grazie, le faremo sapere. La prima cosa che guarda in una donna non sono, come banalmente si potrebbe pensare, le tette, Giacomino va oltre e si distingue dalla massa del suo genere, lui guarda anche e forse soprattutto: il culo. Scusate ma il più delicato “sedere” non renderebbe l’idea. Ama sua moglie fino a farle incarnare il ruolo dell’icona femminile. Ha letto e amato Siddartha, probabilmente dopo il Capitale di Marx e questo spiegherebbe la benevola pacca sulla spalla data al filosofo del materialismo storico. Giacomo è coerente con ciò che dice, pertanto, quando riascolterà la replica del programma , in onda mercoledì, si vergognerà un po’ nel riascoltarsi, perché solo gli sciocchi si beano di se stessi. Voglio conservare una cosa, tra le tante sentite stasera, ossia la sua teoria sulle vibrazioni che ciascuna città emette: Ebbene, anche Marsala produce le sue vibrazioni, per sentirle però è necessario l’orecchio assoluto, ai più giunge solo il rumore chiassoso prodotto dal diffuso cicaleccio.

"Ma tu chi sei?” è un programma ideato e condotto da Katia Regina, con la partecipazione di Amaro Punico.