Continua a fare discutere il futuro del porto di Trapani. L'Autorità Portuale andava accorpata con quella di Palermo, cosa che aveva scatenato più di una protesta. La riforma, però, non è stata inclusa negli ultimi decreti del governo Renzi, e c'è chi tira più di un sospiro di sollievo, anche se i politici continuano a litigare. Confindustria e sindacati intervengono tramite il tavolo unitario «Insieme per il territorio» e chiamano in causa proprio la politica. Il presidente Gregory Bongiorno e i segretari Filippo Cutrona (Cgil), Mimmo Milazzo (Cisl) ed Eugenio Tumbarello (Uil) dichiarano: «Leggiamo in questi giorni le dichiarazioni trasversali di tutta la politica del territorio che plaude allo scongiurato, temporaneamente, accorpamento del porto di Trapani con il porto di Palermo. Nell'associarci alla considerazione, assolutamente positiva, della sospensione del provvedimento di riforma dei porti auspichiamo che tutta la deputazione trapanese possa continuare a lottare affinché la temporaneità del congelamento si trasformi in definitiva soluzione della questione, lasciando gli operatori del territorio liberi di operare in regime di mercato e non di sudditanza a Palermo».
«Da parte nostra - concludono - non abbasseremo la guardia e continueremo a dialogare con le istituzioni, così come abbiamo già fatto nei mesi scorsi con il prefetto e con la deputazione nazionale che ha a cuore le sorti del porto di Trapani e del suo intero territorio, al fine di salvaguardare imprese e lavoratori».