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05/09/2014 06:10:00

Turismo. Gli albergatori: "Estate ballerina". Bene Trapani e Favignana. Calo a Marsala

Nulla di eccezionale. Ma l’estate 2014 ha fatto registrare il segno “più” agli alberghi siciliani. Lo comunica Federalberghi, quando la stagione sta per arrivare al termine. In Sicilia c’è stato un aumento del 4-6% di turisti che scelgono l’isola per le vacanze. Sono soprattutto stranieri “europei ma non solo - dichiara all'Adnkronos il vicepresidente vicario di Federalberghi regionale, Nicola Farrugio - l'Isola si è aperta ai mercati del sud America e dell'Est. Aumentano, ad esempio, le presenze russe”. La tendenza della Sicilia come meta prediletta era nell’aria già a giugno-luglio, con le località del centro nord colpite da una stagione irrequieta dal punto di vista metereologico.
A registrare aumenti a doppia cifra sono stati gli arcipelaghi. Alle Egadi si è registrato un aumento tra il 10-15 % di turisti nei mesi estivi. Un successo per il mare di Favignana che ogni anno viene premiato dalle classifiche delle spiagge più belle. Boom di visitatori anche a San Vito Lo Capo, ormai meta anche un po’ chic del turismo in provincia di Trapani. Le strutture ricettive del capoluogo hanno ottenuto dei buoni risultati, dalle grandi alle piccole. Nonostante i tanti b&b e piccole strutture che si sono aperte in questi anni e che hanno spalmato ancora di più le presenze di turisti a Trapani.
A Marsala c’è stata una diminuzione di visitatori rispetto allo scorso anno. “C’è stata una notevole affluenza di turisti sia italiani che stranieri, ma meno rispotto all’anno scorso”, spiegano dall’Ufficio turistico di via XI Maggio. Si tratta di un turismo più di passaggio, zero programmazione, un toccata e fuga a cui la città è abituata. “I visitatori magari albergano a Trapani e vengono a Marsala solo per fare un’escursione, ma quando arrivano qui, capiscono che potevano restare un po’ di più. Perchè ne abbiamo posti da vedere”- aggiunge l’operatrice. Sono stati i mesi di giugno e luglio a non far ben sperare i titolari di alberghi e b&b marsalesi. Due mesi col segno negativo, dominati dall’incertezza, da prenotazioni all’ultimo istante, e zero programmazione. “I turisti a Marsala non restano per più di due, tre giorni” racconta la maggior parte degli operatori. La stagione si è salvata con agosto. Ma anche in questo caso, lamentano soprattutto le piccole strutture, le prenotazioni avvengono sempre più tardi, quasi da last minute. Gli alberghi di medie e grandi dimensioni, invece, hanno avuto un mese di giugno e luglio che si è salvato con i congressi e viaggi di lavoro organizzati. Mentre agosto, raccontano, è stata una sorpresa, perchè si aspettavano di peggio. Ma tutto sommato, il calo c’è stato. Per piccoli e grandi. E’ la povertà di eventi e di servizi che lascia sconcertati gli operatori, che in questi anni si stanno attrezzando per conto proprio: organizzando charter, escursioni e intrattenimenti per convincere il turista a tornare l’ anno dopo. Ma preoccupa soprattutto la situazione dell’aeroporto di Trapani-Birgi. Sono stati mesi, quelli invernali, che hanno tenuto col fiato sospeso gli operatori turistici. Con l’accordo di co-marketing per far restare la Ryanair a Birgi che sembrava non arrivare più. L’accordo prevede investimenti per circa tre milioni di euro in tre anni per garantire la permanenza della compagnia aerea r nello scalo trapanese. Alla fine sono stati comuni della Provincia di Trapani a metterci la faccia, e di tasca propria. Chi più chi meno, ha contribuito a rinnovare il contratto con la Ryanair, con la Camera di Commercio a fare da cabina di regia. Quasi tutti i comuni hanno versato le quote, e lo hanno fatto sostituendosi alla Provincia di Trapani in liquidazione e alla Regione che ha preso il suo posto tra i soci dell’Airgest (ha il 49% delle quote ed è il socio di maggioranza). I Comuni di Trapani e Marsala sono quelli che devono sborsare la somma più alta, 300 mila euro l’anno. Il comune di Marsala per racimolare la somma ha istituito la tassa di soggiorno, che è piaciuta ad albergatori e titolari di strutture ricettive. Firmato l’accordo ecco che è arrivata la beffa. Perché la compagnia low cost ha ridotto gli aerei che facevano base nello scalo di Birgi, da 4 a 3. Sono diminuiti i voli: 3 nazionali e uno internazionali. Con la conseguente diminuzione di passeggeri e turisti.