Quanto alla selezione del 14 luglio è stato riscontrato che 200 richieste non rispondevano ai titoli prescritti, per cui dovrà essere integrata per raggiugere quota 800. Inoltre, i 50 mila che si erano registrati restano, ma si riapriranno le iscrizioni per raggiungere 80 mila. Infine, è stato deciso che per la selezione non sarà preso personale esterno, ma sarà utilizzato quello delle partecipate.
La Procura della Repubblica di Palermo continua intanto le sue indagini. Il Codacons ha presentato istanza per essere ammesso quale parte offesa. Contemporaneamente ha chiesto alla Corte dei conti la condanna per danno erariale dei responsabili del flop. Il Codacons ha anche lanciato un'azione risarcitoria collettiva in favore di «migliaia di giovani siciliani gabbati». Le indagini sono condotte dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia ed dal sostituto Pierangelo Padova. Due le aziende al centro del Piano giovani: Italia Lavoro è la società ministeriale incaricata di gestire il Piano con una commessa da 5 milioni mentre la società ligure Ett, con sede a Genova, per 200 mila euro ha realizzato il portale web che poi è andato in tilt nel giorno del "click day". Gli investigatori della sezione "Reati contro la Pubblica amministrazione" della Squadra mobile, guidati dal funzionario Silvia Como, stanno effettuando le verifiche richieste dalla Procura. Intanto, dal 20 agosto a oggi, sono stati acquisiti le copie dei bandi, gli elenchi del personale delle due società al centro della vicenda e delle società orbitanti attorno alle due aziende principali ma anche altri documenti richiesti da due magistrati.Parallelamente all'inchiesta della magistratura ordinaria è scattato un accertamento della Procura presso la Corte dei Conti. I magistrati contabili, infatti, dovranno individuare eventuali danni erariali.
All'Ars ci sono due mozioni di censura nei confronti della Scilabra: M5s e centrodestra La mozione dei grillini, prima firmataria Valentina Zafarana (neo capogruppo), propone la censura all'assessore Scilabra e impegna il Presidente della Regione per la conseguente revoca della delega. Fra l'altro, si rilevano gravi inadempienze ai danni del settore della formazione professionale. Il presidente della Regione viene impegnato «a provvedere, senza indugio, alla revoca dell'assessore Scilabra, per gravi e reiterate violazioni di legge e disfunzioni evidenziate nell'attività posta in essere durante il suo incarico».
La mozione del centrodestra (ad eccezione dell' Mpa), primo firmatario Marco Falcone, sarà illustrata martedì in conferenza stampa. Esprime censura nei confronti della Scilabra per avere disatteso e mortificato le aspettative dei giovani, e chiede un «atto di responsabilità che porti l'assessore a ressagnare le dimissioni».